Si è svolta a Pagani, presso l’Auditorium del Teatro S. Alfonso Maria de’ Liguori, la XIII edizione del prestigioso Premio Giornalistico Nazionale “Mimmo Castellano”, un evento che celebra l’eccellenza nel mondo del giornalismo italiano.
Il premio, istituito in memoria di Mimmo Castellano, figura simbolica del giornalismo e del sindacalismo italiano, rappresenta un tributo ai professionisti dell’informazione che si distinguono per impegno, etica e qualità nel raccontare la realtà. Organizzato con il patrocinio della Regione Campania, dell’Ordine dei Giornalisti e del Movimento Unitario Giornalisti, il riconoscimento è diventato un appuntamento imprescindibile per la comunità giornalistica italiana.
Mimmo Castellano: un esempio di dedizione e passione
Scomparso nel 2008 a Castellammare di Stabia, Mimmo Castellano ha ricoperto ruoli di rilievo nel panorama giornalistico, tra cui vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa. Durante la cerimonia, diverse figure di spicco hanno voluto ricordarne l’importante eredità professionale e umana.
Mimmo Falco, collega e amico di Castellano, ha sottolineato: «Mimmo è stato un esempio di professionalità e un punto di riferimento per tanti giornalisti. La sua dedizione al lavoro e le sue battaglie per i diritti della categoria rimarranno scolpite nella storia dell’informazione italiana».
Anche Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha evidenziato l’impatto delle sue iniziative: «Castellano è stato un maestro per molti di noi, un instancabile difensore dei diritti dei giornalisti, soprattutto dei pubblicisti. Grazie alla sua tenacia, sono state vinte battaglie fondamentali, come l’approvazione della legge 150/2000 sulla comunicazione istituzionale nelle pubbliche amministrazioni».
Un premio che guarda al futuro
Salvatore Campitiello, presidente e fondatore dell’Associazione Giornalisti Campania Valle del Sarno e tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha espresso il suo orgoglio nel portare avanti il premio: Siamo alla XIII edizione, un traguardo importante che ci spinge a continuare a promuovere i valori del giornalismo di qualità, soprattutto tra i più giovani. Mimmo Castellano ci ha insegnato che solo con impegno e passione si possono raggiungere grandi obiettivi».
L’evento è stato anche un’occasione per ricordare tre giornalisti recentemente scomparsi: Biagio Franza, Lucia De Cristofaro e Franco Di Mare, figure che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dell’informazione. Sono stati premiati quattro giornalisti: Francesco Pionati, direttore della testata Rai Giornale Radio; Annalisa Angelone conduttrice Tgr Rai Campania; Boris Mantova caporedattore Gruppo Mediaset e Salvatore De Napoli, cronista giudiziario. Per omaggiare i 100 anni della radio, nell’ambito della stessa manifestazione, si e svolto il Convegno di aggiornamento professionale dal titolo “La Radio nei suoi 100 anni di vita. Il ruolo delle Emittenti Radiofoniche locali nel rispetto dell’etica e della deontologia giornalistica nell’epoca della I.A.” e, per l’occasione, sono stati premiate alcune emittenti radiofoniche. Premiati, inoltre, gli alunni dell’istituto d’istruzione superiore “A. Pacinotti” di Scafati e del liceo artistico “A. Galizia” di Nocera Inferiore, che si sono impegnati attraverso il PTCO con la realizzazione di lavori a supporto del Premio Castellano. Infine e stato conferito un premio al grafico Antonello Rega per aver realizzato un reportage fotografico sulla figura di Castellano. Ci e stato anche un intervento sulla cultura napoletana di Amedeo Colella e un momento musicale con la violinista Marzia De Nardo.
Infine ha concluso Campitiello Il Premio “Mimmo Castellano” non è solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sull’importanza dell’etica e della responsabilità nel giornalismo, valori fondamentali per garantire una comunicazione libera e trasparente. Con questa XIII edizione, si rinnova l’impegno di custodire la memoria di Castellano e di ispirare le nuove generazioni a seguire il suo esempio.
M.O