Venerdì 10 febbraio la bossanova di Ana Flora in concerto al Moro di Cava dè Tirreni
Samba e bossanova con la cantante brasiliana Ana Flora in concerto venerdì 10 febbraio al Moro di Cava dè Tirreni: l’appuntamento da segnare in rosso sull’agenda degli imperdibili è fissato per venerdì 10 febbraio quando sul palcoscenico de Il Moro di Cava de’ Tirreni salirà la cantante brasiliana Ana Flora, accompagnata da un quintetto che annovera il percussionista colombiano Alvaro Martinez, Dario Deidda al.basso Angelo Carpentieri alla.chitarra, Alessandro La Corte alle tastiere e Amedeo Ariano alla batteria (inizio ore 22, info: 3403939561 e 0894456352 e www.pubilmoro.it). «C’è più samba nell’uomo ritrovato/C’è più samba nell’uomo senza fiato», recita una vecchia canzone di Chico Buarque, il poeta del samba nato a Rio de Janeiro dove circola un modo dire carioca che fa capire come il samba non è solo musica ma vera e propria cultura: «Tutto finisce in samba». Come capiterà al Moro venerdì prossimo per l’appuntamento con Ana Flora, che presenta così il suo concerto: “Per tanta gente il samba è una forma sonora, un ritmo, ma per noi brasiliani è una fede, un modo di raccontare in musica la quotidianità e i problemi legati a tutto ciò che ci circonda”, dice la cantate resa celebre in Italia da un duetto con Mario Venuti nel brano «Fortuna», che è anche il titolo del suo primo album – “Il samba è un grande albero dai tanti rami. Durante la serata ci saranno diversi generi di samba e anche tanta bossanova». Ovvero il samba con i colori del cool jazz che in Jobim, Gilberto, De Morales ha gli eroi di sempre: «Ricordo ancora il mio primo disco. Me lo regalò mio fratello. Era un album di Jobim e fu amore a prima vista, anzi, al primo ascolto. Un amore che non è mai andato via, come quello per Doryval Caymmi, Chico Buarque, Caetano Veloso e per tanti altri. Nella mia proposta la musica brasiliana si mescola con il rock, il reggae, il rap e l’elettronica». Una musica che, trova sempre nuove ragioni d’ispirazione. E che vede in Ana Flora una delle massime interpreti.