Una nuova opera d’arte al Museo delle Arti Applicate nel Mobile
La collezione museale della Fondazione Aldo Morelato si arricchisce di una nuova donazione firmata dall’Architetto Adolfo Natalini*, personaggio famoso per aver fondato lo studio d’architettura Superstudio e per essere stato l’iniziatore della cosiddetta “architettura radicale”, una delle avanguardie più significative degli anni ‘60 e ‘70.
L’opera, ora in mostra al MAAM (Museo delle Arti Applicate nel Mobile), è il tavolino “Frammento Misura”: una rivisitazione di un pezzo che lo stesso architetto aveva disegnato negli anni ’70. Il mobile è interamente realizzato in legno di frassino con intarsi in wengé che vanno a ricreare dei piccoli “quadri”. L’effetto che si crea è una rete di geometrie perfette che ricoprono e decorano parte del piano d’appoggio. Dimensioni 90x90xH39cm. La Fondazione Aldo Morelato continua a siglare prestigiose collaborazioni con nomi autorevoli dell’architettura mondiale come Mario Botta che ha donato la poltroncina Chaise Morelato nel 2013 (entrata in produzione nella collezione contemporanea dell’azienda MORELATO), Piero Lissoni con la libreria Codex nel 2012, Paola Navone con la consolle Layer nel 2011 e tanti altri. Sono tutte testimonianze tangibili dell’instancabile impegno della Fondazione, che sotto la guida del Presidente Giorgio Morelato e del Direttore Artistico dell’Architetto Ugo La Pietra, promuove l’arte e la cultura attraverso numerose attività con rilevanza a livello internazionale. *“Adolfo Natalini è nato a Pistoia nel 1941. Dopo un’esperienza pittorica, che si rifletterà nel suo costante uso del disegno, si laurea in architettura a Firenze nel 1966 e fonda il Superstudio (con Cristiano Toraldo di Francia, Gian Piero Frassinelli, Roberto e Alessandro Magris, con Alessandro Poli tra il 1970 e il 1972) iniziatore della cosiddetta “architettura radicale”, una delle avanguardie più significative degli anni ‘60 e ‘70. I progetti del Superstudio (1966-86) sono apparsi in pubblicazioni e mostre in tutto il mondo e sue opere fanno ora parte delle collezioni di musei come il Museum of Modern Art New York, Israel Museum Jerusalem, Deutsches Architekturtmuseum Frankfurt am Main, Centre Pompidou Paris. Tra le pubblicazioni: “Superstudio 1966-82 – Storie Figure Architettura”, (Electa Firenze 1982), “Superstudio & Radicals”, (Japan Interior Inc. Tokyo 1982), “Superstudio Life without objects” (Skira Milano 2003). Dal 1979 Adolfo Natalini ha iniziato una sua attività autonoma e si è concentrato sul progetto per i centri storici in Italia e in Europa, ricercando le tracce che il tempo lascia sugli oggetti e sui luoghi e proponendo una riconciliazione tra memoria collettiva e memoria privata. Professore ordinario presso la facoltà di Architettura di Firenze, membro onorario del BDA (Bund Deutscher Architekten) e del FAIA (Honorary Fellow American Institute of Architects), accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia di San Luca. Nel 1991 inizia l’attività dei Natalini Architetti (studio di architettura al Salviatino, Firenze) con Fabrizio Natalini (omonimo ma non parente).”