Un Borgo di Libri, Dacia Maraini vince il «Premio Casa Hirta»

 Un Borgo di Libri, Dacia Maraini vince il «Premio Casa Hirta»

E’ Dacia Maraini la vincitrice del premio internazionale di poesia e letteratura «Casa Hirta». Il premio, una manifestazione di grande prestigio internazionale, fatto rivivere dallo scorso anno da «Un Borgo di Libri», dopo una lunga pausa, con l’assegnazione a Roberto Saviano nella cattedrale medievale del Borgo, sarà consegnato alla Maraini sabato 9 marzo in occasione della sua venuta in città per «Un Borgo di Libri Ex:tra». L’appuntamento chiude così il festival dello scorso anno, che aveva voluto realizzare un omaggio a Pier Paolo Pasolini in occasione dell’anniversario della nascita di uno dei maggiori intellettuali italiani, il 5 marzo 1992, profondamente legato a Casertavecchia, con la presenza di una delle scrittrici che meglio l’hanno conosciuto. Il «Premio Casa Hirta» è stato attivo a Casertavecchia dal 1971 al 1993, premiando nelle sue varie edizioni, tra gli altri, Elio Filippo Accrocca, padre David Maria Turoldo, Maria Luisa Spaziani, Giuseppe Conte, il francese Marcelin Pleynet, con in giuria intellettuali come Michele Prisco, Mario Pomilio o Susanna Agnelli, animato da sempre dal critico d’arte e scrittore Giorgio Agnisola e promosso dal «Centro Studi Erre80» ora guidato da Rosario Tiscione. L’opera simbolo del premio è una scultura in bronzo dello scultore don Battista Marello, raffigurante il portale medievale della cattedrale di Casertavecchia, alta 33 centimetri. Alla Maraini sarà donata anche un’opera realizzata appositamente dall’artista Flavio Lombardi, dedicata a Pier Paolo Pasolini e Caserta. La Maraini, vincitrice del Premio Strega e Campiello, una delle muse della letteratura italiana, sarà a Caserta per l’intera giornata. In mattinata incontrerà gli studenti del Liceo Scientifico Diaz di Caserta, guidato dal preside ingegner Luigi Suppa. Nel pomeriggio sarà nella Biblioteca del Seminario dalle 16.45 per il firma copie prima dell’incontro. Ad ottantasette anni la scrittrice gira l’Italia e il mondo con grande energia, senza risparmiarsi un attimo. Arriva a Caserta dopo un tour in Austria. «L’appuntamento Ex:tra del cartellone 2023 di “Un Borgo di Libri” da un lato voleva ricordare con la Maraini a Caserta l’anniversario della nascita di Pier Paolo Pasolini – spiega il direttore di Un Borgo di Libri, Luigi Ferraiuolo – che con la nostra terra e in particolare con Casertavecchia aveva un legame fortissimo, e nello stesso tempo diventare un momento di alta letteratura, grazie al confronto con la città e alla consegna del Premio Casa Hirta: gli studenti in mattinata e con tutti gli appassionati nel pomeriggio, alla Biblioteca del Seminario». Nel pomeriggio, nella Biblioteca del Seminario di Caserta, in piazza Duomo, dalle 16.45, la scrittrice dialogherà con Daniela Borrelli, Anna Cesaro, Lidia Luberto, Marilena Lucente e Luigi Ferraiuolo. A introdurre il confronto i saluti del Sindaco Carlo Marino, del Vescovo Pietro Lagnese, dell’assessore alla Cultura Enzo Battarra e del vicario generale della Diocesi, monsignor Giovanni Vella, che è il referente anche della cattedrale medievale di Casertavecchia, il luogo elettivo di «Un Borgo di Libri». La Maraini ha una vita di per sé stessa avventurosa, che spesso è diventata soggetto dei suoi racconti. La madre, Topazia, era pittrice e apparteneva a un’antica famiglia siciliana; il padre, Fosco Maraini, era un etnologo che, vinta una borsa di studio, nel 1938 trasferisce la famiglia in Giappone per portare avanti uno studio sugli Hainu, una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido. Ma nel 1943 il governo giapponese, in base al patto d’alleanza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò, e poiché i due rifiutano, vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo, dove patirono la fame. Nella sua collezione di poesie «Mangiami pure», la scrittrice racconterà delle atroci privazioni e sofferenze di quegli anni. Rientrata in Italia, la famiglia Maraini si trasferisce in Sicilia. Quando Dacia diventa maggiorenne decide di andare a vivere a Roma con il padre, dove si mantiene come archivista, segretaria e giornalista, e comincia a collaborare con diverse testate quali «Paragone», «Nuovi Argomenti», «Il Mondo». La consacrazione letteraria avviene nel 1990, quando esce «La lunga vita di Marianna Ucrìa», accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico e vincitore del premio Supercampiello. Del 1999 è il libro di racconti «Buio», che narra la violenza sull’infanzia in dodici toccanti storie e riceve il premio Strega. Gli editori di riferimento sono Rizzoli e Einaudi. Dacia Maraini è una tra le più conosciute scrittrici italiane: è stata anche una delle favorite per il Premio Nobel alla Letteratura. «Un Borgo di Libri Ex:tra» è promosso dal Comune di Caserta in partnership con la parrocchia della cattedrale di Casertavecchia, la Biblioteca del Seminario e la Pro Loco di Casertantica e con il sostegno dell’Hotel dei Cavalieri e D.Car Motors Honda.

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