Tra 17 e 18 Febbraio visite con Megaride alle mostre su Antonio Ligabue, De Nittis e il Museo della Follia

 Tra 17 e 18 Febbraio visite con Megaride alle mostre su Antonio Ligabue, De Nittis e il Museo della Follia

Nell’ultimo periodo, Megaride che, da tempo promuove attività culturali sul territorio, sta privilegiando una serie di appuntamenti che vertono maggiormente sulle mostre presenti a Napoli. Essendo mostre di particolare interesse, Megaride, affinchè le visite siano vissute pienamente dai visitatori, ha posto per tutte un numero massimo di partecipanti che oscilla tra le dodici e le diciotto adesioni.
Per questo fine settimana, sono proposte le visite alla mostra su “Antonio Ligabue”, “Da De Nittis a Gemito. I napoletani a Parigi negli anni dell’impressionismo” e “Il Museo della Follia”.
Per Sabato 17 Febbraio ore 16.00 è previsto l’ultimo appuntamento
per la mostra “Antonio Ligabue” al Maschio Angioino.
Ligabue, il genio artistico istintivo, quel genio frutto di vicissitudini personali così palesemente presenti nella sua produzione. Una produzione che parla di sé, che parla del suo animo. Una genialità artistica, quella di Ligabue, capace di trasformare gli incubi in incantate visioni colorate, gli ordinati filari di pioppi in giungle popolate da belve feroci. Tigri con le fauci spalancate, leoni nell’atto di aggredire una gazzella, leopardi assaliti da serpenti, cani in ferma e galli in lotta: predatori e prede, selvatici e domestici, sentiva gli animali come compagni, li comprendeva e li amava più degli uomini: e ad essi più che agli uomini, voleva assomigliare.

Per Domenica 18 ore 10.00, è prevista la visita alla mostra
“Da De Nittis a Gemito” con l’arte napoletana a Parigi
Nella seconda metà dell’Ottocento, assumono sempre più un ruolo importante, per la circolazione delle opere d’arte, i Salons e le Esposizioni Universali. Ed è a Parigi che i pittori e gli scultori napoletani sono presenti in larga misura.
La mostra ripercorre lo sviluppo della pittura napoletana alla luce dei generi pittorici più amati di quel tempo, il paesaggio, le marine, la veduta urbana e soprattutto la cosiddetta “pittura della vita moderna”, di cui gli Impressionisti e Giuseppe De Nittis sono stati i maggiori interpreti. La figura emblematica della mostra è Giuseppe De Nittis.
Una personalità straordinaria quella di De Nittis, pugliese, ma napoletano di vocazione e cultura, molto particolare. Votato ad una pittura elegante, si trasferisce a Parigi nella cui casa, ospiti abituali erano, tra gli altri, Edgar Degas, Edmond de Goncourt, Charles François Daubigny, ma in cui accoglie e riceve anche gli artisti napoletani che giungevano in città. Tra questi Antonio Mancini che proprio dall’assidua frequentazione di quel salotto riuscì a trarre ispirazione per una pittura del tutto originale. Una intera sezione della mostra è dedicata allo scultore Vincenzo Gemito di cui vengono esposti numerosi ritratti e, grazie a un prestito eccezionale dal Museo Nazionale del Bargello, il grande “Pescatore”, presentato all’Esposizione Universale del 1878.
Altri protagonisti di questa straordinaria mostra sono Giuseppe Palizzi, Domenico Morelli, Gioacchino Toma, Francesco Netti, Francesco Paolo Michetti, Federico Rossano, Edoardo Tofano, Giacomo Di Chirico, Alceste Campriani, artisti ci raccontano con le loro opere come tra le pendici del Vesuvio e le rive della Senna nacque la “pittura della vita moderna”.

Per Domenica 18 alle ore 17, è prevista la visita alla mostra “Il Museo della Follia”
Il percorso si snoda lungo una produzione artistica che parte dalla fine Ottocento fino ai giorni nostri. Artisti che hanno vissuto in prima persona disagi personali e che hanno trovato nelle manifestazioni artistiche una risposta ed un appagamento di ciò che loro preoccupava. La mostra si configura come un vero e proprio insegnamento al rispetto dell’altro, l’altro che, semplicemente, il più delle volte è più sensibile, ma questa sensibilità non riesce ad esprimerla.
Una mostra delicata, quella del Museo della Follia, una mostra da “vivere in punta di piedi”. Tra i vari artisti presenti in mostra, conosceremo insieme le vicissitudini di Gemito, Cifariello, Goya, Antonio Mancini, pittore, quest’ultimo, tra i più interessanti dell’Ottocento che vive una florida stagione pittorica impressionistica a Parigi; saremo dolcemente coccolati dalla spontanea e limpida poesia di Alda Merini, tra le scrittrici e poetesse più suggestive del Novecento; ancora ci avvicineremo a Ligabue, con la sua originale pittura fatta di visionarietà lussureggiante. Entrerà in gioco, però, anche la situazione che questi malati vivevano nei manicomi e, nel contempo, anche tutto il percorso fatto, in primis, dal psichiatra e neurologo Franco Basaglia, per ridare dignità a persone estremamente delicate a cui, molto spesso, sarebbe bastata una semplice parola e, nei casi estremi, un trattamento scientifico e pedagogico adeguato, per vivere come persone cosiddette “normali”, ma che, per la semplice ignoranza, sono state umiliate ed isolate.

Per conoscere le modalità di adesione i riferimenti sono: www.megarideart.com/eventi

Mario Orlando

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