Tamburo è Voce al Libero spazio A’ Casarella Di e con Nando Brusco
La forza evocativa del il suono ancestrale dei tamburi, ha permesso a Nando Busco di compiere un viaggio nella cultura popolare e nella memoria orale della sua terra.
I ricordi di storie lontane, unito agli studi e all’esperienza maturata come Cantastorie, si sono incontrati nel cerchio magico del tamburo.
Lo strumento che è ventre materno. Forza generante. Colonna sonora di storie e leggende del mediterraneo.
Lo spettatore si troverà coinvolto in un viaggio emozionante. Fra mito e realtà.
Fra Voce e Tamburo.
Note di regia
L’idea di fondo è quella di far incontrare la voce dell’attore con le potenzialità sonore del tamburo. Si è scelto a tal fine di utilizzare una postazione fissa sfruttando così gli effetti della tecnica microfonica (allontanamento/avvicinamento). Il cantastorie inoltre, scevro dei classici cartelloni (coi suoi disegni), si ritrova ad evocare gli scenari cantati attraverso i suoni del tamburo; il quale diventa risacca, diventa zappa, uccello in volo. L’uso del dialetto (anticipato da un’introduzione in lingua italiana) esalta il ritmo e la musicalità del canto o del racconto.
NANDO BRUSCO
Nando Brusco si forma nel panorama della musica del folk. Si interessa di poesia dialettale e sin da piccolo manifesta una spiccata propensione verso la danza tradizionale. L’aspetto ritmico ad essa connessa lo porta a collaborare, sulla fine degli anni ’90, con molteplici formazioni di musica popolare/tradizionale proprio come ballerino. Da questa esperienza capisce di essere profondamente legato all’aspetto del ritmo; e a lo strumento che, nella musica popolare, lo genera: il tamburo.
Inizia così, nei primi anni duemila un vero e proprio percorso esistenziale e di studi sullo strumento. Incontra i più grandi maestri (Massimo Laguardia, Alfio Antico, Paolo Cimmino, Davide Conte, Andrea Piccioni, Leon Pantarei, Luca de Simone ed altri) e conosce da vicino le varie tecniche tradizionali del sud Italia.
Parallelemente, il suo percorso universitario, gli permette di compiere una ricerca storico-antropologica che legittima i progetti artistici che intraprende:
– Nel 2007 fonda insieme a Biagio Accardi e a Oreste Forestieri il trio di musica popolare NAGRU’ con il quale realizza il disco “A nasci e a murì…è ‘na cantata”.
– Nel 2010 dopo aver tenuto numerosi concerti nei maggiori festival di musica etnica e popolare, decide di lavorare a un progetto individuale: uno spettacolo da Cantastorie ( L’Amuri di Calabria) con il quale realizza oltre 70 repliche partecipando a numerosi Festival e Rassegne.
– Continua a collaborare nel campo della musica popolare e in diversi progetti discografici fra i quali Taranta Muffin; Suonatori Libertari Calabresi; Cantori Calabri; Progetto Fuocu; Arangara.
– Avvia delle collaborazioni teatrali che lo portano a essere protagonista di alcun spettacoli:
“Visita Guidata Teatrale GALEAZZO DI TARSIA” (Regia P.Scialis); ”
Vibrazioni d’Acqua” (Regia V. Gallo); “Gramsci Antonio, detenuto”
(Regia F. Maraghini)
– Nel 2012 si inserisce nel Progetto musicale EtnoJazz NA’IM con il quale realizza il disco “DELICATO” e partecipa ad alcuni festival Jazz.
– Nello stesso anno debutta con un nuovo spettacolo da Cantastorie:
“TAMBURO è VOCE…Battiti di un Cantastorie”
– Nel 2015 avvia la collaborazione con il Teatro Proskenion.