Spettacoli e laboratori gratuiti al Teatro Il Piccolo di Napoli dal 26 al 30 dicembre “programma”

 Spettacoli e laboratori gratuiti al Teatro Il Piccolo di Napoli dal 26 al 30 dicembre “programma”

Nell’ambito della rassegna Altri Natali, promossa e finanziata dal Comune di Napoli, dal 26 al 30 dicembre al Teatro Il Piccolo di Napoli, Magazzini di fine millennio organizza Natali Mediterranei – tra tradizione e contemporaneità, una serie di spettacoli e di laboratori gratuiti adatti per un’ampia fascia di età e che coinvolgono varie arti.

Il progetto esplora la complessità dell’identità culturale, demolendo lo stereotipo che la vuole immobile e omogenea. L’obiettivo è far percepire il lento e costante movimento, il respiro sottile che, protratto nel tempo e osservato con occhi e cuore aperti, rivela la sua origine profondamente umana. Esplorando il legame tra festività e le storie, le fiabe e i rituali provenienti da tutto il mondo che coinvolgono musica, voce e corpo, il progetto mira a restituire la comunanza tra le culture e a ricostruirne il legame, che affonda le radici nell’antico, per proiettarlo nella realtà presente e verso il futuro. La direzione artistica è a cura di Salvatore Cipoletta

L’ingresso è libero previa prenotazione a gabriellastampa@gmail.com – 320 21 66 484 – 348 779 3821

L’iniziativa è parte del progetto “Natale a Napoli 2023”, realizzato col finanziamento della Città Metropolitana di Napoli e del Comune di Napoli.

 

Programma spettacoli

 

martedì 26 dicembre ore 17,30 e ore 20,30 (doppia replica)

LET IT SNOW

Il musical del Natale

testo e regia Fabrizio Miano

direzione vocale Grazia Ricciardi

coreografie Giuliano Miano

con sei attori-cantanti-ballerini

aiuto regia Valeria Cozzolino

Un Natale decisamente diverso attende Giuly, una bambina di nove anni particolarmente intelligente, studiosa, e molto affezionata a suo padre. Quando il genitore infatti decide di andare a vivere con la piccola insieme alla sua compagna, che ha anch’essa una figlia, Marta di 11 anni, per Giuly cambiano molte cose: una nuova casa, nuove abitudini e nuovi equilibri da costruire. Marta, inoltre, è molto diversa da Giuly, per lei l’adolescenza è alle porte e le piace sentirsi più grande della sua età, ama curare il suo aspetto e trascura un po’ lo studio. Nasce, dunque, un nuovo nucleo familiare proprio durante le feste di Natale, un periodo ritenuto dai due adulti ottimale per iniziare in modo festoso questa nuova esperienza. Tra le bambine però non corre buon sangue e trascorrono la maggior parte del tempo a litigare furiosamente, per qualunque cosa, e mai in presenza dei loro genitori, che non vogliono deludere e che le credono già grandi amiche.

A rendere ancora più “insolito” il natale di Giuly, è un’incantevole fatina della neve che viene a farle visita con frequenza, ascoltandola e confortandola nei momenti in cui la bimba è più fragile, disorientata o magari arrabbiata per la nuova situazione. Ma chi è in realtà questa fatina dalla voce angelica e un sorriso così rassicurante? Scopriremo solo alla fine della storia. I fiocchi di neve fluttuando nel vento accompagneranno la fatina da Giuly ogni volta che ne avrà bisogno, perché la aiuti ad aprire un dialogo col suo papà. Non appena ci sarà riuscita, la fatina saprà di poter tornare al mondo a cui appartiene ora.

Let it snow racconta una storia moderna, commovente, ma al tempo stesso estremamente allegra e carica di quei valori universali che rendono il Natale soprattutto una festa di aggregazione, incontro, scambio, apertura e confronto, tanto per i più grandi, quanto per i più piccoli. Il tutto accompagnato da coreografie scatenate e canzoni care al cuore di tutti, per uno spettacolo che, nel rispetto di ogni differenza, unisce ed avvicina.

 

mercoledì 27 dicembre ore 20

GIRO GIRO TONDO ACCETTA TUTTO IL MONDO

progetto e regia Massimiliano Foà

con Simone Di Meglio, Sara MarzulloLorenzo Ferrara

“Giro giro tondo accetta tutto il mondo” è rivolto a bambini, ragazzi e famiglie ed è focalizzato sull’uso consapevole delle parole e sulla relazione con l’altro, con una riflessione sul concetto di diversità. Attraverso l’utilizzo delle fiabe della tradizione scritta e orale provenienti tanto dalla cultura europea quanto da quella extraeuropea si invita a riflettere sull’importanza dell’uso di parole gentili.

Le fiabe forniscono, a livello simbolico, molti strumenti per riconoscere e superare i propri limiti, sia fisici che mentali, e risultano essere così un ottimo materiale da cui partire per ampliare la conoscenza di sé e dell’altro.

Tre viaggiatori senza tempo si rincontrano ogni volta che ci sono persone pronte ad ascoltare, per raccontarsi quello che hanno conosciuto. Radicati alla terra, ispirati dall’acqua e trainati dal vento ci invitano ad immaginare luoghi e profumi lontani ma vicini. Storia dopo storia scopriamo che il rispetto, l’accoglienza dell’altro, l’armonia si costruiscono a partire dall’uso gentile delle parole. Chiedere per favore, domandare come stai, fare un complimento non sono solo gesti di buona educazione, ma comportamenti sostanziali per una crescita sana. Uno spettacolo per guardare da altre prospettive, costruire dialogo, promuovere l’armonia con i compagni di classe, i familiari, gli amici, chi ancora non conosciamo, per accettare tutto il mondo.

Attraverso lo studio delle fiabe del mondo, intendiamo proporre un’esperienza in grado di stimolare riflessioni sul modo in cui le parole possono creare muri e confini e che se usate con consapevolezza possono al contrario generare curiosità, conoscenza di sé e apertura verso l’altro.

 

giovedì 28 dicembre ore 20

DAYEREH

voci e tamburi da oriente a occidente tra rito, mito, poesia e religiosità

con Nando Citarella, voce, tammorra muta, Tamburello, chitarra battente, marranzano, e Stefano Saletti, bouzuki, oud, mandola, tzouras

La natura e i suoi fenomeni, così affascinanti, maestosi, imponenti e spesso cruenti hanno sempre esercitato un forte fascino e venerazione. L’essere umano ha sempre cercato di spiegarli ed esorcizzarli attraverso riti e festeggiamenti. Queste forme erano (e sono ancora) in uso dai tempi dei culti greco-romani e celtici fino ai festeggiamenti nelle diverse religioni tra sincretismi musicali e coreutici. La stessa celebrazione del Natale Cristiano ne è un’affascinante dimostrazione e diverse sono le ipotesi che spiegano il perché della data del 25 dicembre coincidesse con il solstizio d’inverno, e cioè la notte più lunga dell’anno, dopo della quale le giornate incominciano a mano a mano ad allungarsi, e il simbolismo del sole e della luce è molto utilizzato nel Cristianesimo e nella Bibbia.

Già precedentemente altre religioni festeggiavano il solstizio invernale. La Hannukkah era la festa ebraica della Luce, in Siria e in Egitto il 25 dicembre era festeggiato come il giorno della nascita del Sole in santuari da cui se ne usciva alla mezzanotte annunciando che era stato partorito il sole, raffigurato come un bambino. Nell’antica Roma erano due le feste pagane in questo periodo. Tra il 19 e il 23 dicembre circa si festeggiavano i Saturnali, in onore del Dio Saturno, con banchetti, feste, canti e giochi. In molte di queste culture vi si ritrovano elementi Sacro-Rituali o semplicemente Popolari e unite da elementi quali la Voce e il Tamburo che pur cambiando forma di cultura in cultura ha sempre un ruolo fondamentale. Nando Citarella (studioso di tradizioni popolari e suonatore di questo strumento) con Stefano Saletti (musicista polistrumentista e compositore, suona strumenti della tradizione musicale mediterranea), hanno deciso di realizzare un progetto che, basandosi su testi e musiche sia popolari che di loro composizione fanno si che queste tradizioni si incontrino tra Canti Antichi e Nuove Contaminazioni.  Un intreccio tra Classico e Tradizione che unisce ancor di più le varie culture da noi citate.

 

Programma laboratori e seminari

 

mercoledì 27 dicembre ore 17,00 (durata due ore)

Laboratorio “Viaggio in danza nel Mediterraneo arabo”

di Rosanna Maryam Sirignano

Un viaggio dall’Andalusia all’Egitto attraverso il movimento e la musica. Dopo una breve introduzione sulla danza nella cultura araba, Rosanna Maryam Sirignano ci accompagnerà in un viaggio attraverso alcuni paesi del mondo arabo attraverso piccole sequenze coreografiche e breve analisi delle diverse musiche, per scoprire la ricchezza di questa forma d’arte tanto presente nella quotidianità delle queste società. Non è richiesta nessuna preparazione di base.

Richiesti abiti comodi, scarpe da sala o calzini antiscivolo.

Rosanna Maryam Sirignano si occupa di formazione e divulgazione di conoscenza della lingua, cultura araba e studi islamici. Nel 2019 ha fondato MaryamEd Formazione Transculturale, il primo progetto italiano online e digitale dedicato al mondo arabo-islamico per lo sviluppo personale. Ha concluso un dottorato in Studi Islamici all’università di Heidelberg dove è stata assistente alla cattedra di Studi Transculturali. È autrice di diversi articoli scientifici e divulgativi, e dei libri ‘La mia Siria’ e ‘Il velo dentro’ editi da Villaggio Maori. È danzatrice premiata a livello nazionale, fa parte della compagnia di danza orientale Karabà di Nada Al-Basha.

 

giovedì 28 dicembre ore 17,00 (durata due ore)

FERMARE IL TEMPO – Laboratorio sulla Tradizione Popolare

Parola-Canto-Danza-Ritmo

conducono Nando Citarella/Stefano Saletti    

In questo Laboratorio verranno insegnati alcuni ritmi e passi fondamentali di Canti e Danze unite alla Gestualità popolare nella rappresentazione, che ancora oggi hanno un grosso valore terapeutico in un contesto Rituale legato alle feste Popolari italiane, specie nel centro-sud come in molti paesi del Mediterraneo.

L’attività di questo stage pone come principale scopo lo stimolo, l’approccio alla ritmica e alle sue forme espressive sia del corpo che della voce; inoltre si colloca nella prospettiva di avvicinare alla percussione e alla danza. Partendo da quelle di Festa si arriva poi a quelle Rituali nella forma Terapeutica e che da alcuni anni sono tornate protagoniste all’interno delle stesse feste e in contesti privati.

A questo va aggiunto un lavoro sul corpo e sulle possibilità Ritmico -Coreutiche – Vocali che spesso vengono messe da parte per semplici motivi di inibizione ma che da sempre fanno parte del nostro patrimonio culturale legandoci alle nostre radici più profonde.

Attraverso una serie di esercizi di gruppo, si lavorerà sull’interscambio e la fiducia (Fidarsi – Affidarsi) verso l’altro, sull’approccio alla rappresentazione (Sacro-Profana-Popolare) e sulla ricerca della nostra Identità Ritmica(ISO).

Il laboratorio è diretto a un gruppo di giovani che si sta formando nelle discipline della musica e musicoterapia.

 

dal 27-28-29-30 dicembre 2023 dalle ore 09,30 alle 12,30

METAMORFOSI URBANE

LABORATORIO DI RACCONTI E TEATRO-DANZA PER BAMBINE E BAMBINI

da 6 a 10 ANNI

condotto da Alessandra Petitti e Giovanna Mayer

Nel Natale si festeggia la nascita, e questo tema è stato, nel tempo, nei secoli, nei vari luoghi e paesi, declinato e sviluppato attraverso il racconto di miti diversi centrati sulla nascita (o creazione) degli esseri umani.

Percorreremo con le bambine e i bambini, in un terreno di gioco comune, e in un continuo altrove, alcune delle storie più evocative e suggestive che la fantasia umana ha creato per dare una spiegazione alla propria esistenza.

Per finire con il racconto più affascinante: la nascita del sole, il solstizio d’inverno.

Ci avvarremo della tecnica del teatro-danza che parte dal movimento naturale, che dà consapevolezza di sé e degli altri, nella condivisione dello spazio e del ritmo comuni.

È un percorso di scoperta del corpo senza barriere tra movimento, gestualità, danza.

Uno spazio in cui cooperano le nostre potenzialità mentali, emotive e corporee, in un’esperienza di enorme importanza per lo sviluppo della personalità dei più giovani.

Le storie saranno ascoltate, discusse, disegnate, drammatizzate, danzate, con attenzione particolare alle capacità, possibilità, esperienze e provenienze geografiche di ciascuno dei piccoli partecipanti al laboratorio.

La tecnica innovativa del teatro-danza sarà messa a disposizione della tradizione del racconto orale e rigenerata dal contatto con la freschezza e l’istintiva serietà che c’è nello sguardo dei bambini

Mario Orlando

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