Sindaco de Magistris sulla morte di Francesco Caccavale

 Sindaco de Magistris sulla morte di Francesco Caccavale

Ho appreso con grandissimo dolore della morte di Francesco Caccavale, uomo di grande cultura, sensibile, di bella umanità e d’intelligente ironia, un gentiluomo d’altri tempi, uno dei massimi imprenditori teatrali della nostra città, una persona a cui mi sentivo legato da affetto profondo, cui va il merito di aver fatto rinascere il teatro Augusteo – e non solo – salvandolo dal degrado e dalla speculazione e facendolo diventare uno dei teatri più importanti e più frequentati d’Italia. Un imprenditore raffinato e appassionato, che in quella sala ha ospitato leggende del palcoscenico come Carmelo Bene e Giorgio Gaber, il grande Bruce Springsteen, e uno degli ultimi concerti dell’immenso Fabrizio De André. Quanta cultura è passata da lì, transitando per il suo piccolo ufficio ricco di libri, quadri, oggetti ed aneddoti. Aveva da poco varato la prossima stagione teatrale, riservando l’apertura a Eduardo nella messa in scena di Luca. La sua ricetta d’impresario conservava l’antica grazia di accogliere nello stesso luogo la cultura “alta” e quella popolare.

Rivolgo pubblicamente un pensiero di gratitudine alla memoria del cavalier Caccavale per l’importante e durevole contributo che ha portato alla vita culturale di Napoli. Alla signora Alba le mie più affettuose condoglianze ed un abbraccio della Napoli che Francesco sapeva cogliere in tutte le sfaccettature. Francesco, Cavaliere, ti avevo visto pochi giorni fa, eri lucido e profondo come sempre, instancabile, parlavamo di Napoli, come sempre. Mi mancherai, Ci mancherai.

Mario Orlando

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