Secondigliano, “Nati per leggere”: riparte il progetto nel carcere
Tentare di riunire il nucleo familiare “spezzato” dalla detenzione e far scoprire ai bambini il mondo della lettura. Sono gli obiettivi dell’iniziativa ‘Nati per leggere’ che riparte all’interno del carcere di Secondigliano, a Napoli, grazie alla sinergia tra l’Associazione culturale pediatri ed il penitenziario. Il progetto è attivo nell’istituto già dal 2014. “Nati per leggere – ha detto oggi il direttore del penitenziario, Liberato Guerriero – è tra i progetti d’elite nell’ambito della nostra offerta e costituisce un’attenzione verso le famiglie. Il nostro scopo è offrire ai padri l’opportunità di scoprire il ruolo di padre e ai figli quella di avvicinarsi alla lettura che dovrebbe essere patrimonio di tutti”. Il cuore del programma – come spiegato in un incontro – è la lettura in famiglia inteso come momento che crea relazione e intimità tra adulto e bambino. Secondo alcune ricerche, la lettura a voce alta e condivisa fin da giovane età contribuisce a un “significativo sviluppo cognitivo, linguistico ed emozionale del bambino”. “Il libro – ha sottolineato Stefania Manetti referente dell’Associazione culturale pediatri – può essere strumento per la costruzione di un rapporto tra genitori assenti, come lo sono i padri detenuti, e i figli”. Il punto lettura di ‘Nati per leggere’ del carcere di Secondigliano non è l’unico nella città di Napoli. Tre anni fa, infatti ne è stato costituito uno al Pan Palazzo delle Arti di Napoli. Ha evidenziato il sindaco de Magistris: ”É un’iniziativa che sosteniamo fortemente, che con il tempo abbiamo consolidato ed è una buona prassi che abitua i bambini a leggere, informarsi, conoscere e apprendere”. Il primo cittadino ha riferito che a breve l’amministrazione comunale aprirà un altro punto ‘Nati per leggere’ che sarà allestito a Forcella o al rione Sanità.