Scienza, Italia e Stati Uniti a confronto sulle “best practice”

 Scienza, Italia e Stati Uniti a confronto sulle “best practice”

Oltre cinquanta ricercatori collegati in videoconferenza dalle due sponde dell’Atlantico, cinque tavoli tematici e decine di “best practice” condivise. Sono i numeri del gruppo di lavoro Italia-Usa su Scienze della terra e risorse naturali che si è riunito al Ministero degli Affari Esteri nell’ambito del piano di cooperazione scientifica e tecnologica tra Roma e Washington. Obiettivo: condividere attività di ricerca e sperimentazione a carattere multidisciplinare per assicurare lo sviluppo di conoscenze e metodologie, così come definito nell’Action Plan allegato alla Dichiarazione congiunta Italia-Stati Uniti per gli anni 2014-2015, firmata lo scorso 13 dicembre a Washington.
Tra gli enti di ricerca coinvolti, oltre l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e l’U.S. geological survey (Usgs) i due capofila dell’iniziativa, erano presenti il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e, da parte americana, la National aeronautics and space administration (Nasa), il National oceanic and atmospheric administration (Noaa), il Department of energy (Doe).
I relatori italiani e statunitensi – collegati in videoconferenza dal Ministero degli Esteri, dall’Ambasciata italiana a Washington e dai rispettivi dipartimenti – hanno potuto fare il punto sui progetti congiunti, definendo per ognuno di essi le linee d’azione per il futuro.
A margine dell’evento, il presidente dell’Ingv Stefano Gresta e il direttore dell’Ufficio programmi internazionali di Usgs Victor Labson hanno siglato, presso la sede dell’Ingv a Roma, una lettera di intenti, con annesso programma delle attività, per la promozione di iniziative congiunte nel campo delle ricerche e delle tecnologie orientate al monitoraggio delle aree sismiche e vulcaniche e nell’approfondimento delle ricerche in campo geofisico. “L’accordo sottoscritto mette in evidenza le tante aree di interesse comune tra i due istituti e le grandi potenzialità della cooperazione sia in ambito di ricerca che di monitoraggio geofisico e ambientale – ha commentato Gresta -. Più in generale, il meeting ospitato in Farnesina ha dimostrato quanto sia importante e costruttiva la collaborazione tra i diversi attori italiani nel settore delle Scienze della terra e delle risorse naturali e la conseguente interazione del nostro network nazionale con i colleghi statunitensi, per migliorare le conoscenze scientifiche e tecnologiche anche mediante programmi di mobilità tra i ricercatori dei due Paesi”.

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