Sardegna, patto di stabilità: l’Anci rivede limiti e risorse

 Sardegna, patto di stabilità: l’Anci rivede limiti e risorse

Ridefinizione dei limiti del patto di stabilita’, escludendo dai vincoli il Fondo unico degli enti locali, che deve essere rimpinguato dopo il taglio di 55 milioni (in cui rientra anche l’accise dell’energia elettrica per il 2014), e attivazione di un tavolo tecnico Ministero-Regione-Anci per arrivare a una riapertura dei termini per l’utilizzo di 175 milioni dovuti agli obiettivi del patto. Sono queste le principali richieste contenute nell’ordine del giorno approvato oggi dal Comitato esecutivo dell’Anci Sardegna, che ha anche convocato in piazza l’assemblea dei sindaci della Sardegna – invitati a indossare la fascia tricolore – mercoledi’ 28 maggio, alle 10 davanti al Consiglio regionale. L’Anci sollecita la Giunta regionale a rimodulare gli obiettivi assegnati agli enti locali “per sostenere una ripresa degli investimenti produttivi sul territorio, la tenuta sociale e i livelli essenziali delle prestazioni erogate alla collettivita’”. Inoltre viene chiesta la “modifica strutturale” delle regole del Patto per evitare l’accumulo di residui passivi a fronte anche di consistenti avanzi di amministrazione e il ripristino dell’esenzione del rispetto del patto di stabilita’ per tutti i piccoli comuni tra i 1.000 e i 5.000 abitanti. “Una ridefinizione degli obiettivi e dei meccanismi del patto che potrebbero consistere, come nelle proposte delle autonomie – spiega l’Anci – nel raggiungimento dell’equilibrio di parte corrente e in un limite concertato allo stock di debito”. Secondo l’associazione, i Comuni sardi hanno contribuito negli anni e contribuiscono al “processo di risanamento della finanza pubblica e hanno dimostrato massimo senso di responsabilita’ cercando di assicurare, nonostante la contrazione di risorse, la qualita’ e la quantita’ di servizi essenziali ai cittadini”. Inoltre “gli enti locali sono quelli che hanno tenuto maggiormente sotto controllo la spesa corrente e sacrificato la spesa in conto capitale per rispettare i vincoli di finanza pubblica – conclude l’Anci – le uniche possibilita’ offerte dalla normativa attuale per attenuare gli effetti negativi de Patto sul sistema degli enti locali consistono nella regionalizzazione del patto”.

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