Sanità privata: pronti ad incrociare le braccia, lunedì stop alle attività

 Sanità privata: pronti ad incrociare le braccia, lunedì stop alle attività

Lunedì 23 settembre, la sanità privata si ferma: migliaia di lavoratori della Regione Campania scenderanno in piazza per aderire allo sciopero nazionale, con l’obiettivo di ottenere un contratto unico di settore. Il personale sanitario che opera in cliniche private, RSA e centri di riabilitazione chiede condizioni lavorative più giuste e uniformi, a fronte di una disparità salariale che può arrivare fino a 200 euro per lo stesso lavoro svolto nel settore pubblico.

I servizi essenziali ai pazienti saranno comunque garantiti durante lo sciopero, ma i lavoratori intendono lanciare un segnale forte per chiedere maggiore equità. Vincenzo Torino, segretario regionale della Uil Fpl, ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dalla sanità privata all’interno del sistema sanitario nazionale. “La sanità pubblica non può fare a meno di quella privata, non può essere sfruttata solo nei momenti di bisogno”, ha dichiarato. Torino ha ribadito la necessità di restituire dignità ai lavoratori del settore, spesso dimenticati o trascurati.

La disparità economica tra il personale della sanità privata e quello pubblico rappresenta una delle principali motivazioni della protesta. Per molti lavoratori, svolgere lo stesso lavoro nelle stesse condizioni, ma con una retribuzione inferiore, è inaccettabile. “È assurdo che lo stesso lavoro possa essere considerato di serie A o di serie B”, ha aggiunto Torino. L’obiettivo è chiaro: Diciamo basta alle disparità economiche. Adesso bisogna firmare i contratti nazionali da troppo tempo scaduti in considerazione del continuo aumento del costo della vita e soprattutto uniformarli per lo stesso comparto.

L’aspettativa è che lo sciopero di lunedì rappresenti un punto di svolta, portando finalmente all’attenzione delle istituzioni le problematiche di migliaia di lavoratori che operano quotidianamente per garantire assistenza e cure ai cittadini. L’obiettivo è quello di ridurre le disparità salariali e assicurare un futuro più giusto per tutti i professionisti della sanità privata.

“Il 23 si scende in piazza per uno sciopero nazionale per il mancato rinnovo del contratto di lavoro che in alcuni settori è vecchio di 12 anni – spiega Marco D’Acunto segretario regionale Fp Cgil – In Campania protestiamo anche contro il dumping contrattuale che crea innumerevoli disparità tra gli operatori e contro lo stato di crisi di alcune aziende che si ritrovano in difficoltà a causa di alcune scelte sconsiderate della Regione Campania”.

Secondo le stime delle funzioni pubbliche delle tre organizzazioni sindacali lo sciopero ha già ricevuto migliaia di adesioni: “Non sarà un celebrazione ma l’inizio di una battaglia – spiega Massimo Imparato coordinatore regionale per la sanità Cisl Fp Campania – se non sarà rinnovato il contratto a circa 430 mila addetti in Italia ed ai quasi 8 mila in Campania continueremo su questa strada. Abbiamo ricevuto una grande adesione da parte del personale che adesso pretende risposte, la Regione Campania non può essere solo spettatrice visto che le strutture sono accreditate presso la stessa Regione ed erogano a tutti gli effetti un servizio pubblico remunerato2 con i soldi dei contribuenti”.

Il personale sanitario si è dato appuntamento a Napoli nei pressi della sede dell’Aiop  (Associazione Italiana Ospedali Privata) Campania alle ore 9 in via Riviera di Chiaia 105 per raggiungere in corteo la sede della Regione Campania a Santa Lucia. L’obiettivo è quello di rinnovare i contratti nazionali Aiop, Aris, Ospedalità Privata fermo ormai da 6 anni, insieme a quello Aiop, Aris, RSA e Centri di Riabilitazione.

M.O

 

Mario Orlando

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