Sanità, FSI “i medici dormono di notte, a rischio l’incolumità dei cittadini”
Il commissario Corrado Barrotta della FSI (Federazione Sindacati indipendenti) di Siracusa e Ragusa, ha inviato una lettera all’Asp 8 di Siracusa, all’Assessorato alla Sanità Siciliano, al Ministero della Sanità italiana ed all’Agenzia Aran, denunciando i rischi a cui sono sottoposti i pazienti a causa dell’addormentamento del personale medico notturno negli ospedali sia pubblici che privati ed al contempo denunciando le condizioni a cui sono costretti a lavorare i lavoratori notturni del settore sanitario. Di seguito il testo della lettera inviata dal commissario Corrado Barrotta ai vertici della Sanità nazionale e regionale. ASP 8 DI SIRACUSA ASSESSORATO ALLA SANITA’ SICILIANO MINISTERO DELLA SANITA’ ITALIANO ARAN AGENZIA SEGRETERIA SICILIANA FSI Egregio Dott. Brugaletta, visto che è consuetudine ma sicuramente malcostume, che i medici di guardia durante l’attività notturna anziché prestare la propria opera in stato di veglia, come prescrive il diritto del lavoro per l’esecuzione di ogni prestazione professionale, trascorrano il turno di notte presso una stanza dotata di letto all’uopo destinata al sonno cioè a permettere l’addormentamento del medico; visto che sovente ci giungono lamentele da parte del personale infermieristico che presenta difficoltà a svegliare il medico che dorme affinché giunga tempestivamente presso il paziente per prestare cure urgenti ed indifferibili; visto che è altresì abitudine di alcuni medici visitare i pazienti o soccorrerli indossando un pigiama su cui indossare un camice spesso aperto che mostra apertamente anche i disegnini (pupazzetti ed altro) e colori che cadono nel ridicolo come è avvenuto presso il pronto soccorso siracusano; visto che non vi è casistica dottrinale né giurisprudenziale che consenta ai medici, diversamente dalla totalità dei lavoratori, di fruire di un letto dove dormire durante l’attività lavorativa retribuita, anzi, più che triplamente retribuita rispetto a quella dell’infermiere che, invece, trascorre l’intera attività lavorativa sveglio, senza permettersi, il più delle volte, nemmeno di far riposare le gambe; visto che vi è, invece, casistica che sanziona disciplinarmente gli infermieri colti nel sonno sdraiati su un mezzo di fortuna, nonostante, durante l’ispezione, sia stato omesso di verificare la posizione del medico di guardia, spesso, addormentato sul proprio letto; visto che il CCNL 1998-2001 integrativo del 10 Febbraio 2004 articolo 7 denominato “lavoro notturno”, non scrimina né esimenta il medico addormentato in servizio e che ritarda l’intervento presso il paziente rispetto ad un medico sveglio (circostanza quindi in re ipsa). vista la pessima abitudine di fornire al personale medico delle stanze adibite con posto letto (compreso di biancheria rifatta dagli ausiliari di reparto vedi Chirurgia di Siracusa) e bagno interno per dormire durante la guardia in reparto o nelle aree critiche, secondo questa Organizzazione è riprensibile. visto che lo stesso CCNL della dirigenza medica e veterinaria all’art. 11 denominato “Comportamento in servizio” cita: “Il dirigente conforma la sua condotta ai principi di diligenza e fedeltà di cui agli artt. 2104 e 2105 del Codice Civile e contribuisce alla gestione della cosa pubblica con impegno e responsabilità. Il comportamento del dirigente è improntato al perseguimento dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi istituzionali nella primaria considerazione delle esigenze dei cittadini utenti, operando costantemente nel pieno rispetto del Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, allegato al CCNL del 3.11.2005, di cui s’impegna a osservare tutte le disposizioni nonché dei codici di comportamento adottati dalle Aziende ai sensi dell’art. 54,comma 5 del d.lgs. 165/2001 e di quanto stabilito nelle Carte dei Servizi”. Pare quindi che, anche al personale ut supra indicato, sia prescritto di svolgere un’attività attiva e non passiva, estraniandosi dall’ambiente lavorativo fino ad annullare la propria coscienza e volontà (addormentamento). Nel caso si presentasse un’urgenza, il personale infermieristico non è tenuto a ricercare il medico di guardia per tutto il nosocomio o svegliarlo al telefono perché addormentato, né a sostituire il medico nell’attesa che si vesta o si lavi. Visto che questa problematica coinvolge tutte le aziende sanitarie pubbliche e private come una consuetudine oramai inveterata, ma nello stesso momento pericolosa che potrebbe soddisfare il nesso causale in molti fatti illeciti civili e penali, sia da pericolo che da danno. Il medico, come l’infermiere, ha gli stessi obblighi quale prestatore di lavoro e deve essere cosciente e vigile durante tutta l’attività lavorativa. TUTTO CIO’ PREMESSO SI CHIEDE ALLA S.V. se vi sono altri elementi non esaminati dalla scrivente Associazione per confutare quanto detto ovvero se il medico di guardia può svolgere la propria attività lavorativa remunerata dormendo essendo suo diritto essere svegliato dal personale infermieristico in caso di necessità (sempre ché sia logico, proficuo ed utile retribuire più del triplo chi dorme rispetto a chi sta sveglio). Con preghiera di esitare con urgenza in quanto il fenomeno è diffuso e crea una situazione di illegalità intollerabile che pone a rischio l’incolumità dei cittadini.