San Giovanni a Teduccio, la Sala Ichos riparte con un fuori programma d’eccezione

 San Giovanni a Teduccio, la Sala Ichos riparte con un fuori programma d’eccezione

Prima di dare il via ufficialmente sabato 28 ottobre alla stagione teatrale 2017/2018, Sala Ichos (via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na) riparte con un fuori programma d’eccezione:  il 12 e 13 ottobre, alle ore 21, Fortebraccio Teatro presenta Cantico dei cantici, adattato, diretto e interpretato da Roberto Latini, con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi ed il contributo di MiBACT e RegioneEmilia-Romagna. Dopo Primavera dei Teatri 2017 e la XX edizione del Festival Inequilibrio, Latini ha scelto lo spazio di San Giovanni a Teduccio per rappresentare in anteprima in Campania il suo nuovo spettacolo.

Note di regia – Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei piùmisteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante,  un  bolero   tra  ascolto  e  relazione,  astrazioni  e concretezza,  un balsamo per corpo e spirito.

Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando aparallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non farcaso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se siprova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo,come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sognie le parole ci scelgono e accompagnano.

Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile.

Ho  tradotto  alla  lettera  la  sensazione,  il  sentimento,  che  mi  ha  da  sempre procurato leggere queste pagine.Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature.

Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì neipressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso,a dormirci insieme.

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