Salerno, II appuntamento de “l’arte nella giustizia” con la personale “nulla da dimostrare” di Olga Marciano
Olga Marciano, senza dubbio pittricedi grandetalento della Città di Salerno, cammina spedita come un treno sul proprio percorso di evoluzione, pur essendo sotto pressione, per l’intenso lavoro che sta svolgendo da tempo, tra l’altro con risultati entusiasmanti. D’altra parte, se il lavoro e la determinazione pagano … non poteva essere altrimenti.
Le donne e il lavoro – Il vernissage venerdì 23 marzo alle 19.00
Immediatamente dopo la Collettiva ‘After’, che ha dato il via alle mostre de ‘L’Arte nella Giustizia 2018’, seguirà la sua Personale di pittura,fruibile dal 23 al 28 marzo, presso la Curia Arcivescovile Il format, giunto alla seconda edizione, è statoideato e realizzato dalM° Imma Battista, direttore del Conservatorio di Salerno, in sinergia con la Procura della Repubblica, l’Arcidiocesi di Salerno e lo stesso Conservatorio Giuseppe Martucci, in collaborazione con la Biennale d’Arte Contemporanea di Salerno
La serata sarà strutturata come sempre: l’inaugurazione e la visita della mostra, il dibattito sul tema, moderato,in questa occasione dal giornalista Marcello Napoli, ed il Concerto del Conservatorio, anch’esso assolutamente dedicato alla tematica. Sono previsti gli autorevoli interventi di Iside Russo, Presidente della Corte d’Appello di Salerno; Olga Izzo, Commissione Pari Opportunità – Ordine Avvocati di Nola; Camilla Caramico, Imprenditrice.
Alle 20.00 il Concerto del Conservatorio G. Martucci di Salerno ‘LA SERVA PADRONA’, preceduto dall’introduzione del M° Imma Battista, con Carmen Bianco, Nicola Ciancio, Enzo Esposito ed il pianista Luigi Maresca.
La mostra della Marciano,porta un titolo forte, ‘Nulla da dimostrare’, e tratta il tema Donne e Lavoro. Sarà introdotta da una presentazione critica a cura della Prof.Ester Andreola, Dirigente scolastico del Liceo Artistico Sabatini-Menna e racconta la storia dell’evoluzione del lavoro delle donne, attraversando diverse epoche storiche, partendo dalla donna immaginata come laclassica casalinga, per poi evolvere nelle figure della dattilografa, della centralinista,della maestra,della sindacalista e giungere, infine, alle donne soldato, alle scienziate e ad altre figure professionalipiù recenti conquistate dall’universo femminile.
Il riconoscimento della dignità del lavoro femminile e di un salario identico a quello maschile, la centralità del lavoro nella vita delle donne e la tutela delle lavoratrici madri sono diritti per i quali, nel dopoguerra, le donne uscite dalla lotta per la Liberazione,hanno lottato, battendosi con passione. Certo, da allora molta strada è stata fatta.Eppure, nonostante le importanti conquiste civili, oggi per le donne permangono le difficoltà nel conciliare l’attività lavorativa con quella familiare, per cui il riconoscimento della pari dignità del lavoro femminile non può ancora dirsi un fatto del tutto compiuto.
Sull’artista
‘ … ha sempre rivendicato il diritto ad abitare poeticamente la vita e intensamente dipinge primi piani di volti zoomati fino all’indizio di un presentimento. Olga Marciano ha, per vocazione, rivolto la sua creatività a comunicare per contenuti forti, sviluppati in tematiche in cui il noto e determinato si propone stimolante per ulteriori indagini. Non è facile staccare gli occhi dai volti delle sue protagoniste, specie da quelle che, nelle delusioni, rimpiangeranno le loro fioriture, emerse da puri sorrisi, e si troveranno senza ali. Si renderanno infatti conto che la loro luminosità, invidiata nei riti quotidiani e perpetui dei giorni di tutti, già era minacciata, spiata, spietatamente controllata.
Olga Marciano, artista sensibilissima,si esprime dosando cromie e lasciando che il segno respiri in ampiezza poetica, palesando, intanto,una sorta di angoscia difronte ai soprusi subiti dalle solitudini … specialmente quelle che risultano amplificate dal dolore ereditato dall’inerzia di generazioni rassegnate ad essere mortificate dalle violenze di poteri consolidati per tradizioni d’ignoranza fanatica e superstiziosa.’(A. Calabrese)
Una tecnica pittorica diversa
Caratteristica di questa mostra sarà la tecnica utilizzata dall’artista salernitana, uno stile che, per una volta,si differenzia dal suo tratto, assolutamente riconoscibile. Occorre dire che la sua arte non si limita a presentare al pubblico straordinari dipinti, ma invita il visitatore ad ammirare le opere quali esempi di una sapiente tecnica pittorica. L’artista sintetizza tutte le sue esperienze, in un linguaggio che unisce la leggerezza del segno alla pienezza della materia pittorica. Quasi sempre volti di donne, volti puliti, ieratici, con occhi che scrutano. La tecnica usata dalla Marciano, che solitamente dipinge olii su tela, per questa prossima personale, ‘Nulla da dimostrare’, è, invece, una sorta didecollage pittorico, realizzato soprattutto attraverso una personale e minuziosa rielaborazione di foto d’epoca, rinvenute grazie ad un’attenta e lunga ricercain preziosi ed antichi archivi fotografici. Il colore bianco scelto d’istinto sarà il filo conduttore della rassegna.
Perché ‘Nulla da dimostrare’
Un invito a riflettere sul temadel lavoro delle donne giunge a voce alta dalla mostra ‘Nulla da dimostrare’. Olga Marciano afferma:
«… In questo caso,le quote rosa non c’entrano: le donne sono state promosse sul campo perché meritanodi ricoprire ruoli svolti in precedenza solo da uomini. Si tratta di persone, di donne straordinarie o comuni, che sanno ascoltare, ma soprattutto sanno decidere, anche se in una vita che le vede con un doppio carico: familiare elavorativo. Parliamo,poi,di donne che hanno raggiunto poltrone ed incarichi ‘storicamente’ maschili, grazie a doti e caratteristiche umane quali autorevolezza, responsabilità ed ascolto.L’errore è di chi non valorizza le donne sul lavoro. Esse hanno spesso qualcosa che agli uomini manca: sanno unire cuore e testa. Il percorso verso una parità effettiva è ancora lungo e tortuoso, le leggi dovrebbero essere sempre più attente ed al passo con i tempi, al contempo tutelando il ruolo naturale delle donne, qualimadri ed educatrici di famiglia. Solo una donna può fare tante cose contemporaneamente e le donne lavoratrici, dalle contadine alle operaie, dalle insegnanti alle scrittrici e alle artiste, sono infatti le protagoniste di questa nuova mostra.»
Ultima curiosità: ad aprire le porte alle 19.00, non un taglio del nastro, ma una coreografia di Anna Maria Clarizia, “Tango e cucito”.