Rossopomodoro premia i giovani per il record della pizza più lunga del mondo
Napoli, ROSSOPOMODORO di via Partenope, diventa ancora una volta sede di grandi festeggiamenti e di grandi sfide. Infatti, dopo il grande evento del Record Mondiale della pizza più lunga del mondo, tenutasi in maggio sul lungomare di Mergellina, il gruppo Sebeto, ha voluto premiare gli studenti di diversi Istituti Alberghieri della Campania, che hanno contribuito a realizzare il sogno dei pizzaioli napoletani, quello di conquistare il Guinness dei Primati con la pizza margherita, lunga 1853,88 metri. L’evento Guinness World Record, organizzato da Napoli Pizza Village e dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, è stato seguito in tutto il mondo, raggiungendo un grandissimo successo per la bellezza dell’artigianalità di una pizza margherita, realizzata con 2000 kg di farina, 1600 kg di pomodoro, 2000 kg di mozzarella fiordilatte, 200 litri di olio e 30 kg di basilico, tutta lavorata a mano da 250 pizzaioli. Un fantastico lavoro di collaborazione, per lavorare e stendere la pizza su delle lunghe tavole unite, adattate a percorrere il lungomare partenopeo rigorosamente illuminato da uno splendido sole, che rifletteva sul golfo di Napoli e sullo storico Castel dell’Ovo. Un lavoro di precisione, dove cinque forni a legna sono stati disposti su dei carrelli con lruote, per poterli fare scorrere lungo tutto il percorso, al fine di cuocere la margherita, in maniera continuativa e uniforme. Un sogno realizzato con la volontà di chi desidera con passione dimostrare che “l’unione fa la pizza”. E quando si parla di sogni da realizzare, non possono mancare le aziende Farina Caputo e Rossopomodoro, che sono sempre in prima linea per sostenere iniziative che valorizzano e rivendicano l’artigianalità della pizza napoletana. Rossopomodoro, infatti, ha voluto inserire nel suo staff di pizzaioli, anche giovani studenti di 6 Istituti Alberghieri di Napoli e Campania, affinché vivessero delle emozionanti esperienze da portare sempre nel proprio cuore. Ma il sogno di Franco Manna, Presidente del gruppo SEBETO, è quello di sostenere e formare i giovani con lo studio della pizza, nei programmi di scuola italiana, perché la figura del pizzaiolo è fondamentale per qualsiasi pizzeria napoletana che vuole fare la vera pizza, ricca di tradizione, unita a sapori d’eccellenze campane. “Il nostro desiderio, afferma Manna, è di creare a Napoli l’Accademia della formazione della Pizza, dove ragazzi di tutto il mondo possono venire nella nostra città per formarsi professionalmente, capovolgendo il fenomeno di andare all’estero per studiare e crearsi un futuro lavorativo, combattendo così, contro la contraffazione della pizza napoletana, che è il piatto più diffuso nel mondo”. Avere a disposizione ragazzi, che già nelle scuole si formano per affrontare un lavoro artigianale, che perfezionano anche in accademia il loro lavoro, sarebbe un grande risultato per i ristoratori, che ogni giorno devono combattere con la poca esperienza lavorativa di chi si approccia ad un settore che richiede educazione, rispetto, e esperienza al fine di un servizio eccellente. “Ci stiamo battendo – dice Manna – per una raccolta di firme per far diventare la pizza napoletana Patrimonio Mondiale dell’Unesco, e come tale abbiamo l’obbligo di tenere alta la bandiera napoletana con pizzaioli che si distinguono nel mondo anche con la formazione scolastica e perché no, anche linguistica, per accogliere e spiegare agli stranieri gli ingredienti D.O.P del piatto più conosciuto e consumato al mondo”. Hanno presenziato alla cerimonia di premiazione, il Presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio, sostenitore insieme a Rossopomodoro e all’Associazione dei Pizzaiuoli Napoletani, della raccolta di 1.500.000 firme per far diventare la pizza napoletana Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Sergio Miccu’ Presidende dell’A.P.N (Associazione, Pizzaiuoli Napoletani); Claudio Sebillo Brand Manager Napoli Pizza Village; Teresa Iorio Campionessa del Mondo Trofeo Caputo 2015 e Antonio Sorrentino Chef di casa Rossopomodoro. Sono stati sei i fortunati ragazzi premiati, che volano a Londra per una settimana, sostenuti dal gruppo Sebeto, per studiare l’inglese e fare esperienza nella ristorazione, presso i locali di Rossopomodoro, che saranno le basi di una formazione lavorativa importante per il loro futuro. Premiati con una targa e una medaglia in ricordo di una grande giornata da Guinness: Antonio Izzo del Cavalcanti di Napoli; Alberto De Martino del De Gennaro di Vico Equense; Ersilio Sepe dell’Adriano Tilgher di Ercolano; Antonio Perrella del De Medici di Ottaviano; Vanessa Maglioccola del Rossini di Bagnoli; Danilo Marchesano del Petronio di Pozzuoli. Grande la performance di Teresa Iorio, che ha dichiarato: “Ragazzi con me, sono finiti i tempi della poca formazione scolastica, con me si è chiuso un libro, d’ora in poi, i pizzaioli devono essere colti e parlare l’inglese. Io sono l’ultima persona che chiude la vecchia generazione di pizzaioli, voi dovete studiare per essere sostenitori della vera pizza napoletana! Ringrazio Franco Manna per le battaglie che conduce a favore di tutti i pizzaioli campani, anche se non appartengono alla famiglia Rossopomodoro, e che si spinge oltre per valorizzare il nostro lavoro artigianale ed io sarò l’ultima pizzaiola a parlare la lingua Internazionale napoletana”. Emozione tra i ragazzi e i docenti di scuola che li hanno sostenuti, l’impegno premia e ti fa volare a Londra, e Rossopomodoro conferma ogni volta sempre più, la sua missione di Ambasciatore della vera cucina e pizza napoletana nel mondo; e pensare che tutto è nato per gioco diversi anni fa, quando dei giovani ragazzi napoletani aprirono una semplice e piccola pizzeria a Napoli, non sapendo che avrebbero creato storia e innovazione nella ristorazione partenopea colonizzando il mondo. L’evento coordinato in grande stile da Clelia Martino Development Manager, non rimarrà unico e isolato ma ha già aperto le porte per un prossimo appuntamento rivolto questa volta ai ragazzi del Rugby Campano, come conferma che i ragazzi sono le colonne del futuro. Mentre Achille Marotta, giovane ma affermato Direttore del ristorante Rossopomodoro di via Partenope, riesce sempre con la sua cordialità e spontaneità, peculiare caratteristica di un vero Direttore di locale, a correre sempre dietro a queste grandi iniziative, non peccando mai di stanchezza, ma di essere sempre in grado di sostenere situazioni qualsiasi esse siano, di grandi o piccole dimensioni, ma pur sempre seguite e curate nei minimi particolari, del resto è figlio della grande scuola “Rossopomodoro”.
Sabrina Abbrunzo