Roma, tutto pronto al Cnr per la Conferenza “Eurocean2014”
Si terrà da domani martedì 7 ottobre e fino a giovedì 9, presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche (aula Convegni – Piazzale Aldo Moro 7 – entrata via dei Marrucini, Roma) la Conferenza ‘Eurocean2014’, che vedrà alle ore 9.00 la partecipazione del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (Miur) Stefania Giannini e del Sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, oltre quella del Presidente del Cnr Luigi Nicolais.
Organizzata dal Cnr e dalla Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione, insieme a Commissione Ue, European marine board, Ogs e Conisma, la Conferenza intende ‘accendere i riflettori’ su una risorsa ricca e spesso sottostimata di potenziale innovazione, crescita e occupazione rappresentata dai mari. “Oltre 5,4 milioni di posti di lavoro e un valore aggiunto di quasi 500 miliardi di euro annui: questi i numeri dell’economia europea del mare, cosiddetta economia blu, che rappresenta anche il 75% del commercio esterno dell’Ue basato sul trasporto marittimo, cui si aggiunge il 37% del commercio interno”, sottolinea Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr. Con la strategia Europa 2020, l’Unione Europea sta cercando di rilanciare l’economia reale e uscire dalla crisi, per sostenere occupazione, competitività e coesione sociale. Il potenziale di crescita dell’economia del mare, la ‘Blue Growth’, è un’opportunità che l’Europa, con i suoi 89mila chilometri di coste e l’Italia con i suoi 8mila Km, non possono perdere. “L’Italia, per posizione geografica e ruolo nell’Unione Europea può e deve svolgere un ruolo centrale per lo sviluppo sostenibile dell’economia del Mediterraneo, rafforzando la cooperazione con i Paesi membri e, in particolare, con i Paesi Terzi”, prosegue Brugnoli. “Occorre incrementare le conoscenze scientifiche di mari e oceani per una gestione sostenibile e occorre investire (in termini economici e di risorse umane) per aumentare le conoscenze e, soprattutto, per mappare i fondali marini, gestire i rischi legati all’ambiente marino, sia costiero che profondo, e per lo sfruttamento sostenibile delle risorse biologiche e minerarie”.