Ritorna la vendemmia a Pompei, appuntamento di tradizione dell’area archeologica

 Ritorna la vendemmia a Pompei, appuntamento di tradizione dell’area archeologica

Ritorna la vendemmia a Pompei, appuntamento di tradizione dell’area archeologica che, nella giornata di mercoledì 22 ottobre, vedrà la raccolta delle uve nei vigneti dell’area orientale della città antica. Il progetto nasce in via sperimentale nel 1994 su un’area limitata degli scavi, grazie ad una convenzione tra la Soprintendenza e l’azienda vitivinicola campana Mastroberardino che oltre a prendersi cura dei vigneti, produce il pregiato vino Villa dei Misteri. La vendemmia si svolgerà nei vigneti del Foro Boario, del Triclinio estivo, della Domus della Nave Europa, della Caupona del Gladiatore. Le aree interessate ad oggi comprendono tutti i vigneti delle Regiones I e II dell’antica Pompei, per un’estensione di più di un ettaro ripartito su 15 appezzamenti di diversa estensione e per una resa potenziale di circa 30 quintali d’uva. Il vino Villa dei Misteri, prodotte con uve della qualità piedirosso e sciascinoso e dalle caratteristiche uniche in quanto realizzato secondo le tecniche di viticoltura di duemila anni fa, rappresenta soprattutto un modo per raccontare e far conoscere Pompei con la sua cultura e la sua tradizione antica e quale elemento di valorizzazione e al tempo stesso di difesa del territorio, del paesaggio e dell’ambiente. L’attività fa parte dal punto di vista scientifico di uno dei tanti studi condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza che da sempre analizza le relazioni tra botanica e archeologia.
L’occasione della vendemmia sarà, infatti, anche opportunità di presentare le varie attività del Laboratorio e soprattutto le ultime novità a supporto dei vari studi di approfondimento. Recentissime sono le convenzioni con l’Ordine Nazionale dei Biologi per l’analisi dei rischi e dei danni, ma anche delle opportunità correlate alla presenza di microrganismi sui reperti, nonché la convenzione con l’Istituto Superiore di agraria “Vesevus Cesaro” di Boscoreale che vede operare giovani studenti nel vivaio degli scavi di Pompei, dove vengono riprodotte antiche colture a seguito di attenti studi sulle iconografie degli apparati decorativi e i testi letterari. Agli stessi sarà affidata anche la manutenzione dell’orto Botanico e il ripristino delle antiche tecniche di coltivazione delle specie ortive nell’orto didattico. Presenti il Soprintendente Massimo Osanna, il Prof. Piero Mastroberardino e il dott. Ernesto De Carolis responsabile del Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza che hanno illustrato le novità della produzione. Sono intervenuti il Prof. Gaetano Panariello, Preside dell’Istituto “Vesevus Cesaro” e il Prof. Aldo Mauri, tutor agronomo del progetto, Il Prof. Stefano Mazzoleni, Direttore del Museo di Storia Agraria di Portici, con il quale è da diversi anni attiva una proficua collaborazione di studi e il Prof. Giovanni Rivelli, dell’Ordine Nazionale dei Biologi.

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