Referendum contro l’Euro, parte la raccolta firme a Torre del Greco

 Referendum contro l’Euro, parte la raccolta firme a Torre del Greco

Gallo e delia“Siamo da tempo vittime di un regime subdolo, vittime di una farsa. I partiti hanno scelto senza consultarci di entrare nell’Euro. E’ ora di mettere le cose al loro giusto posto. Democrazia significa obbedire alla volontà del popolo, il popolo sceglie cosa fare e poi i loro dipendenti eseguono. Anche sulla sovranità monetaria: è ora che a decidere siano i cittadini. E’ questo il senso della nostra battaglia contro l’Euro”. L’ha detto Luigi Gallo, deputato del Movimento Cinque Stelle, che questa mattina era a Torre del Greco con il consigliere comunale Ludovico D’Elia, per inaugurare la raccolta di firme per il referendum #FuoridallEuro. Attraverso i banchetti è stata promossa anche la raccolta firme per la petizione No Gori Sì Acqua Pubblica, partita già in 34 Comuni della provincia di Napoli e che si compone di tre punti: porre fine al commissariamento dell’Ato3, liquidazione della Gori e affidamento del servizio ai Comuni. Nel corso dei prossimi weekend, grazie all’impegno degli attivisti, sarà ancora possibile firmare a Torre del Greco e nei comuni campani e dell’intera penisola.

“Promuovere iniziative del genere – ha commentato il consigliere comunale di Torre del Greco D’Elia – non significa soltanto far aprire gli occhi ai cittadini su temi importanti quali la sovranità monetaria e l’acqua pubblica. I banchetti sono anche un’occasione per incontrare i cittadini, per essere informati, da loro, sui problemi che vogliono segnalarci e per raccontare a chi ci viene incontro tutto quello che succede in Comune”.

I gazebo sono stati allestiti in tutta Italia, a partire da quest’oggi, con l’obiettivo di proporre la legge d’iniziativa popolare che nel prossimo anno porterà al referendum d’indirizzo per far uscire l’Italia dall’euro.

“Uscire dall’Euro – ha aggiunto Luigi Gallo – significa conservare lo Stato Sociale: per stare nell’euro, all’Italia vengono imposti tagli lineari e selvaggi su sanità welfare e scuola. Uscire dall’Euro significa riprenderci la nostra sovranità monetaria, tutelare il Made in Italy e sostenere lo sviluppo delle nostre imprese”.

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