Quello che i chirurghi plastici non dicono: in un libro i retroscena della chirurgia estetica
Ci sono cose che non tutti i chirurghi plastici dicono. Per esempio che con il bisturi oggi si possono ottenere grandi miglioramenti, ma i miracoli ancora no. Oppure che qualsiasi operazione, anche se a fine estetico, lascerà delle cicatrici che non necessariamente saranno perfette. E ancora: che non esiste una soluzione universale per lo stesso tipo di problema, ma tecniche da personalizzare in base a ogni paziente. Tutti i retroscena della chirurgia plastica, inclusi quelli “più scomodi”, sono svelati oggi nel libro “Mi voglio così – Tutto quello che i pazienti dovrebbero sapere sulla chirurgia estetica”, scritto da Gianluca Campiglio, chirurgo plastico milanese. Classe 1964, Campiglio, che esercita la professione da 25 anni, è stato eletto nel 2014 segretario della più grande e autorevole associazione di chirurgia plastica al mondo, la Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica (ISAPS), è socio della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) e membro del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE). «Di chirurgia plastica si sente parlare spesso e, in molti casi, a sproposito – afferma Gianluca Campiglio -. Ho voluto quindi scrivere un libro per raccontare la verità su una materia di cui spesso si parla solo per i suoi aspetti più spettacolari o bizzarri. Si dimentica invece che si tratta di una disciplina seria, definita da precisi criteri e canoni e non affidata al caso».
Uno dei motivi per cui si parla male della chirurgia plastica sono gli eccessi estetici, di cui di sovente sono protagonisti anche i personaggi dello spettacolo: «In questo campo sono moltissimi i medici che operano senza avere mai eseguito degli studi specializzati. Questa è una delle principali ragioni degli orrori di chirurgia plastica che si vedono in giro: non tutti sanno che, secondo la legge, un laureato in Medicina e Chirurgia può praticare qualsiasi specialità desideri e la chirurgia estetica è particolarmente gettonata» aggiunge il dottore. Sono molti anche i falsi miti che circondano la chirurgia e la medicina estetica: « Dalle domande dei pazienti mi rendo conto della disinformazione che esiste – spiega Campiglio -. Uno dei falsi miti più eclatanti è quello delle protesi al seno che scoppiano in aereo: una vera e propria bufala, ma ancora oggi le pazienti mi chiedono se potranno volare dopo l’operazione. Ma anche l’approccio dei minorenni è completamente distorto: i pazienti under 18 sono una rarità e spesso si rivolgono al chirurgo per risolvere malformazioni congenite. Uno degli interventi più ingiustamente sotto attacco è il botulino, considerato ormai sinonimo di qualsiasi intervento sbagliato al viso e che invece, se eseguito con criterio, è quasi impossibile da riconoscere. Poi ci sono le informazioni poco corrette, come il fatto che la liposuzione risolve anche i problemi di cellulite o che le tecniche mini-invasive possano dare risultati uguali a quelli chirurgici. Infine ci sono luoghi comuni che non sono più validi, come il fatto che la chirurgia plastica sia un privilegio per un èlite ristretta, composta da personaggi famosi o molto ricchi: oggi è alla portata di tutti».
Un’altra credenza errata sull’argomento riguarda i pazienti della chirurgia estetica: «La stragrande maggioranza di chi si rivolge a un chirurgo estetico non sono persone poco equilibrate o con scarsa fiducia in se stesse, ma persone normalissime e “insospettabili”, come il vicino di casa o il collega di lavoro, che desiderano migliorare una parte di se stessi o ringiovanire di qualche anno» afferma Campiglio, che nel suo libro raccoglie i pazienti in sei tipologie, da quelli che non fanno domande ai troppo informati. Gianluca Campiglio. Medico chirurgo specialista in Chirurgia plastica e Microchirurgia a Milano, durante gli anni ’90 ha partecipato alla messa a punto della prima pelle artificiale in Italia a partire da cellule staminali adulte. È autore di oltre 100 pubblicazioni riguardanti la Chirurgia plastica ricostruttiva e la Chirurgia estetica su riviste mediche in lingua italiana e inglese. Dal 1990 al 2001 ha lavorato nella Divisione di Chirurgia plastica e Centro Ustioni dell’Ospedale Niguarda e successivamente come consulente in diversi ospedali pubblici e privati di Milano. Dal 2007 si occupa di chirurgia estetica dedicandosi con serietà e professionalità alla cura dei difetti estetici del viso e del corpo sia congeniti che conseguenti a invecchiamento, gravidanza, dimagrimento o aumento del peso corporeo. Dal 1990 è membro della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) e dal 2014 segretario della Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica (ISAPS), la più grande associazione del settore con oltre 3.000 iscritti nel mondo. Nel 2011 ha fondato, insieme ad altri rinomati chirurghi plastici italiani, l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE) di cui è tuttora membro del consiglio direttivo.