“Puntini nell’universo” non è un manuale di astronomia: di Elena Salem – VIDEO

 “Puntini nell’universo” non è un manuale di astronomia: di Elena Salem – VIDEO

Un’antologia di dieci racconti che tengono con il fiato sospeso, scritta da Elena Salem, con una prefazione di Umberto Veronesi. Un libro che da voce alle emozioni e ci fa sentire meno soli, perché ognuno può ritrovarvi qualcosa di sé e della sua storia.

Guardare in faccia le emozioni, appoggiare per un attimo la maschera che indossiamo quotidianamente per sopravvivere, non è per nulla facile.
Elena Salem, autrice del libro “Puntini nell’universo” ci riesce bene, attraverso la varietà dei suoi personaggi, colti in un particolare momento della loro vita.

Che cosa lega un’attrice a un avvenente impresario di pompe funebri, una giornalista a un bambino del Mozambico, una band di liceali scatenati a due vecchietti venuti dal Sud per guadagnarsi la vita? Storie diversissime tra loro, ma con un denominatore comune, quello di dare un nome ai sentimenti, anche quelli che di solito teniamo chiusi in un cassetto per paura che ci sconvolgano la vita.

Puntini nell’universo è un’antologia di dieci racconti, di quelli che tengono con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, e nello stesso tempo ci fa sentire meno soli perché ognuno può ritrovarvi qualcosa di sé e della sua storia.

Descrive le emozioni, ma senza facili sentimentalismi, con una tecnica di scrittura vivace e coinvolgente, che conduce chi legge in mondi diversi, non senza una punta di umorismo.

Perché, come diceva il grande psicoanalista Vicktor Frankl, sopravvissuto ai campi di concentramento: “L’umorismo è un arma potente per prendere le distanze dalle difficoltà e le tragedie della vita”.

Puntini nell’universo non ha nulla a che vedere con l’astronomia ma, come quest’affascinante scienza, trasporta il lettore in un altra dimensione, quella dell’immensa distesa di puntini luminosi – puntini nell’universo appunto – che si guardano estaticamente in una notte d’estate.

“Siamo tutti i puntini” dice uno dei protagonisti della storia che da il titolo al libro, “anche se uno diverso dall’altro”.

I pensieri corrono e ci inducono a riflettere sul senso dell’inizio e della fine. Poi ci soffermiamo sull’oggi, su quello che sta nel mezzo, perché si vive ogni giorno e muore una volta sola.

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