Progetto XXI della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee

 Progetto XXI della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee

unnamedL’esplorazione della produzione artistica più recente, ancora discussa, non del tutto sedimentata, la ricerca dell’arte sperimentale più avanzata e il sostegno alle pratiche, ai discorsi e alle narrazioni dell’arte contemporanea: è tutto questo Progetto XXI della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee che, quest’anno, si arricchisce di una nuova collaborazione, con la Fondazione Morra/Museo Nitsch. La scrittura visuale/La parola totale, ampio programma di mostre e incontri, a cura di Giuseppe Morra, inauguratosi il 12 settembre, prosegue fino al 15 gennaio 2015, indagando la storia della poesia visuale partendo dal panorama internazionale per approdare a quello nazionale, in particolare Napoli, Genova, Milano, Firenze, Roma. Il progetto comprende una sezione riservata ai giovani artisti, PRE POST ALPHABET, a cura di Eva Fabbris e Gigiotto del Vecchio, concepita come avvicinamento tra le opere degli iniziatori e delle figure cardine della poesia visiva e il modo di operare di alcuni artisti di generazioni successive.

Gli artisti chiamati dai due curatori si “intromettono”, ciascuno con il proprio linguaggio, nel discorso narrativo de La scrittura visuale/La parola totale, offrendo un’interpretazione delle pratiche storicizzate e una riflessione sull’uso presente della scrittura. Si tratta di un’occasione inedita per guardare all’arte italiana in un’ottica di dialogo intergenerazionale tra passato e presente. Nelle carte e nei suoni degli artisti che hanno per primi intrecciato grafia, segno, significato e lingua, gli artisti più giovani coinvolti si specchiano. Emergono distanza storica e autonomia poetica oltre che nuove forme di pensare il rapporto con la parola.

«Pre Post Alphabet accosta le opere degli iniziatori e delle figure cardine della Poesia Visiva, con quelle di alcuni artisti di generazioni successive che pur provenendo da realtà geografiche e culturali differenti, parlano linguaggi comuni attraverso rapporti sottili e convergenze profonde, assolutamente contemporanei» spiegano Giuseppe Morra e Loredana Troise. «Li accomuna un modo di sentire, di pensare, di fare: invenzioni che si collegano, lingue contigue dentro una comune weltanschauung tutt’oggi vitale.»

12 settembre 2014 – 12 ottobre 2014, La scrittura visuale/La parola totale

31 ottobre – 30 novembre 2014, Poesia Visuale a Napoli

terzo appuntamento, 5 dicembre 2014 – 15 dicembre 2014

Museo Hermann Nitsch, vico Lungo Pontecorvo 29d, Napoli
POESIA VISUALE A GENOVA E MILANO
Venerdì 5 dicembre ore 17:00

Con interventi di Nanni Balestrini, Matteo D’Ambrosio, Stefania Zuliani che analizzeranno le tematiche e le vicissitudini storiche della poesia visuale a partire dagli esordi negli anni Sessanta, puntando il focus su due città protagoniste Genova e Milano. A Genova, grazie alle sperimentazioni di Luigi Tola e del suo “Gruppo Studio” (Ziveri, Miles e altri) nascono le “poesie murali” e contemporaneamente si sviluppa la ricerca “verbovisuale” di Martino Oberto che riunisce attorno alla sua rivista “Ana eccetera” Ugo Carrega, Corrado D’Ottavi, e altri. Gruppo Studio fonda due riviste: Trerosso e Marcatre, la cui redazione si trasferisce a Milano, dove viene pubblicata fino al 1969. Numerose sono le mostre personali organizzate in stretta collaborazione con il gruppo di Napoli (Martini, Caruso, Diacono e Persico), con il gruppo di Firenze (Miccini, Pignotti, Marcucci) e con artisti internazionali, relazioni che conducono alla larga diffusione del movimento con conseguenze sulle sperimentazioni artistiche successive.

Alle ore 18:30, negli spazi della Biblioteca presentazione di:
Le stanze Milano: Ugo Carrega, Vincenzo Ferrari, Emilio Isgrò, con omaggio a Nanni Balestrini.
Le stanze Genova: Ugo Carrega, Luigi Tola, Rodolfo Vitone, con omaggio a Corrado D’Ottavi

PRE POST ALPHABET

Sala conferenze

Ore 19:30 Vincenzo Latronico (Roma, 1984) dialoga con Nanni Balestrini.
Ore 21:00 Anna Franceschini (Pavia, 1979) presenta e discute il suo recentissimo video “The Diva who Became an Alphabet”.

Nanni Balestrini nasce a Milano nel 1935. Oltre ad essere poeta, è narratore, artista visivo, autore teatrale, uno sperimentatore delle connessioni che legano parole, testi e immagini. Con Pagliarani, Giuliani, Sanguineti e Porta entra a far parte nell’antologia dei I Novissimi (1961) e partecipa alla nascita di importanti riviste letterarie, come “Il Verri”, diretta da Luciano Anceschi, o “Alfabeta”. Sin dall’inizio è affascinato dalle potenzialità espressive del linguaggio, che dissociato dal suo valore semantico diviene l’oggetto della poesia. Ricombinando frammenti linguistici preesistenti, brani di realtà prelevati da film, libri e da ogni sorta di medium, Balestrini crea un non linguaggio, il grado zero della significazione, per dare la possibilità al pubblico di generare il proprio. Tra le sue opere di poesia si ricordano Gruppo 63, antologia (1964), Le ballate della signorina Richmond (1977), Elettra (2001), e ancora romanzi come Tristano (1964), Vogliamo tutto (1971), la raccolta di sonetti Sfinimondo, etc. Balestrini distrugge e riconfigura i linguaggi, per riprodurre il cortocircuito che avviene tra dinamicità esterna, corpo mobile e pensiero in movimento. La dinamicità emerge con particolare forza nel suo film Trisanoil, presentato a Documenta13 nel 2012 come il film più lungo della storia perché virtualmente infinito. Il sistema informatico progetto per Tristanoil assembla, con sequenze sempre diverse, 139 filmati di 1 minuto, che vengono ricombinati a gruppi di 10 casualmente generando a ogni visione narrazioni plurime.

12 dicembre 2014
Museo Hermann Nitsch, vico Lungo Pontecorvo 29d, Napoli
0re 20.00
Sala centrale
lunGrabbe
Poema Visivo 1976
una performance di Domenico Mennillo
da un testo di Corrado D’Ottavi
ideazione, messa in scena e installazioni
Domenico Mennillo
musiche originali per batteria, nastro magnetico e organo farfisa
Nino Bruno
abiti e oggetti
Rosaria Castiglione

Poema Visivo 1976 è una performance di Domenico Mennillo nata da un testo del 1976 del poeta genovese Corrado D’Ottavi. La performance, realizzata negli spazi del Museo Nitsch, è impostata come un piccolo comizio poetico-musicale che riprende le andature di alcuni brani del testo scritto nel 1976 da D’Ottavi Il pessimismo della ragione…Il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà. Il testo, realizzato come una sequela di spunti, intuizioni, polemiche e invettive sulla scrittura, l’identità, la politica, la poesia, viene rimodulato e reinventato scenicamente nella performance di Mennillo come un’oratoria poetico-musicale con diverse postazioni che fungeranno da pulpiti-stazioni ove il testo verrà letto, accompagnato dalle musiche per batteria, nastro magnetico e organo Farfisa, composte ed eseguite dal vivo da Nino Bruno. La performance segue e si installa sul lavoro di ricerca e sperimentazione sui luoghi altri delle arti e del teatro realizzata da lunGrabbe negli ultimi quindici anni attorno binomio teatro-architettura, lavoro che di recente ha visto la pubblicazione, presso le edizioni Morra, del volume-cofanetto di Domenico Mennillo Alcune Architetture di Napoli 2003-2013. Il teatro di lunGrabbe nelle architetture di Napoli, dedicato ai 10 anni di architetture napoletane trasformate da lunGrabbe in performance, installazioni e poemi-concerto.

quarto appuntamento, 18 dicembre 2014 – 15 gennaio 2015

Museo Hermann Nitsch, vico Lungo Pontecorvo 29d, Napoli
POESIA VISUALE A FIRENZE E ROMA
Giovedì 18 dicembre ore 17:00

Con interventi di Lorenzo Mango, Loredana Troise e Stefania Zuliani che dialogheranno sulla genesi e lo sviluppo della poesia visuale in Italia, in particolare a Firenze e Roma, a partire dagli anni Sessanta, per approdare alla poesia sperimentale, la poesia concreta, la poesia sonora e la cosiddetta poesia d’azione. A Firenze nasce il Gruppo 70. Le prime manifestazioni sono due convegni organizzati a Firenze sul tema “Arte e comunicazione” nel 1963 e l’anno successivo su “Arte e tecnologia”. Ai convegni, oltre ai fondatori Eugenio Miccini, cui di deve l’invenzione del termine “poesia visiva”, Giuseppe Chiari, Lamberto Pignotti e Sylvano Bussotti, partecipano anche Luciano Anceschi, Eugenio Battisti, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Aldo Rossi, e altri intellettuali. A partire dal 1963 il “Gruppo 70” mette in scena happening itineranti, basati sull’interazione tra pubblico, poeti e musicisti. La prima rappresentazione ha luogo al Gabinetto Viesseux di Firenze e viene ripetuta nel resto del paese, coinvolgendo in scena Bueno e Marcucci e successivamente anche Emilio Isgrò e Ketty La Rocca, ampliando l’azione con registrazioni di poesia sonora e proiezioni video. L’ambito di ricerca della poesia sperimentale è stato interdisciplinare e dinamico, tanto da condizionare i percorsi di sviluppo di gran parte dell’arte del Novecento.

Alle ore 18:00 Sala centrale
Lamberto Pignotti, performance Lamberto Pignotti scrive versi immortali

Alle ore 19:00, negli spazi della Biblioteca presentazione di:
Le stanze Firenze: Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Giuseppe Chiari, con omaggio a Sarenco.
Le stanze Roma: Tomaso Binga, Giovanni Fontana, Mirella Bentivoglio, Luca Maria Patella, Rosa Foschi, con omaggio a Adriano Spatola e Corrado Costa.

PRE POST ALPHABET
Andrea Romano (Milano, 1984) realizza un wall drawing tratto dalla serie “Potsherds & Gaze”.

Sarenco nasce a Vobarno in provincia di Brescia nel 1945. Annoverato come poeta visivo, è un catalizzatore delle energie delle parole, dei suoni e delle immagini. Negli anni Sessanta inizia ad avvicinarsi alle ricerche poetico visuali, entrando in contatto con il Gruppo 70, cui diventerà membro. Gli esordi lo vedono immerso in un’immensa attività editoriale e organizzativa. La rivista per Sarenco è un laboratorio creativo e clandestino, in cui le idee e le sperimentazioni crescono fervide e hanno la possibilità di entrare immediatamente circolo. Nel 1968 fonda la rivista “Amodulo”. Nel 1969 incontra il poeta belga Paul De Vree e inizia a scrivere per il suo periodo “De Taffelronde”. Nel 1971 i due poeti fondano “Lotta Poetica”, in una della riviste d’avanguardia più longeve del Novecento fedele all’idea della poesia come impegno politico e militante. L’attività editoriale di Sarenco non si ferma. Dagli anni Ottanta compie numerosi viaggi in Africa, che allargano il raggio del suo operare artistico. La poesia si fa più azione, agisce sulla realtà con qualsiasi mezzo. Nel corso degli anni si dedica anche alle sperimentazioni video e sonore, servendosi della tecnica del collage come per le composizioni poetiche, come nel film Collage del 1984, presentato al Festival del Cinema di Venezia. La poesia con Sarenco riscopre l’energia di una nuova grammatica elementare, in cui ogni elemento è fisico.

Lamberto Pignotti nasce a Firenze nel 1926, attualmente vive a Roma. Considerato uno dei principali esponenti della poesia visiva, corrente italiana delle nuove avanguardie poetiche del Novecento intenta a sottolineare le potenzialità comunicative del linguaggio tramite l’adozione di modelli di scrittura non convenzionali, nel 1963 fonda il Gruppo 70, insieme ad altri scrittori, pittori, musicisti e intellettuali. All’attività artistico – creativa, Pignotti affianca sin da subito quella di teorico e promotore dell’avanguardia poetica. Nella sua carriera artistica ha pubblicato più di venti libri tra poesia, saggistica, antologie e poesia visiva, con importanti casi editrici quali Mondadori, Lerici, Einaudi, Marsilio. Il suo primo libro, Odissea, realizzato con il sistema di stampa a ciclostile, è del 1954. Ha collaborato, inoltre, con quotidiani nazionali e internazionali, fondando diverse riviste sperimentali. I suoi collages tecnologici rappresentano la prima fase di sviluppo e sperimentazione della poesia visiva: ritagli di provenienza eterogenea, combinati insieme per rompere lo stereotipo e il luogo comune derivanti dalla società di massa e dalla sue armi di comunicazione alienante. Fra i suoi volumi di saggistica si ricordano: Antologia di poesie visive (1965), Istruzioni per l’uso degli ultimi modelli di poesia (1968), Fra parola e immagine (1972), Il supernulla (1974), Il discorso confezionato (1979), La scrittura verbo-visiva. Le avanguardie del Novecento tra parola e immagine (1980).

Ore 19:30 Sala conferenze
Giovanni Fontana, performer
Massimiliano Cerroni, live electronics

PAROLE IN LIBERTÀ
Fortunato Depero, Canzone rumorista, 1916
Giacomo Balla, Paesaggio+temporale, 1915
Filippo Tommaso Marinetti, Dune, 1914
Francesco Cangiullo, Canzone pirotecnica, 1915

Intermezzo Tomaso Binga/Bianca Menna
Assalti fono-poetici, performance

VOCALITÀ E SCRITTURA
Arrigo Lora Totino, Io e gli altri, 1970
Arrigo Lora Totino, Poema in “l” con finale in “r”, 1983
Arrigo Lora Totino, Poema in “gh”, 1984
Corrado Costa, I due passanti, 1964
Emilio Villa, Comizio Millenovecentocinquantatré, 1953
Adriano Spatola, La composizione del testo, 1971
Adriano Spatola, Boomerang, 1966
Adriano Spatola, Aviation/Aviateur, 1973/78
Giovanni Fontana, Epigenetic poem, 2003

19 dicembre 2014 ore 16:00
Museo Hermann Nitsch, vico Lungo Pontecorvo 29d, Napoli

Sala conferenze, presentazione del libro Tomaso Binga Scritture Viventi a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani, con intervento di Angelo Trimarco.

Ore 19:30 Sala conferenze
Giovanni Fontana, performer
Massimiliano Cerroni, live electronics

POÉSIE SONORE
Henri Chopin, Les accidents de la glotte en mai 2004, 2004
François Dufrêne, Batteries vocales (crirythmes), 1958
Ilse Garnier, Poème action Nr. 1, 1963
Pierre Garnier, Yamamama, 1963
Bernard Heidsieck, Vaduz, 1974

CONCRETISMO INTERNAZIONALE
Haroldo De Campos, Nascemorre, 1958
Augusto De Campos, Uma vez, 1957
Decio Pignatari, Beba Coca Cola, 1957
Vaclav Havel, Estraniazione, 1964
Vaclav Havel, Vita culturale, 1964
Vaclav Havel, Situazione complicata, 1968
Bohumila Grögerova & Josef Hirsal, Lite, 1960
Bohumila Grögerova & Josef Hirsal, Egoismo, 1962

Giovanni Fontana, poliartista, performer, autore di “romanzi sonori” è intervenuto in centinaia di festival in Europa, in America, in Oriente. È autore di numerose pubblicazioni in forma tradizionale e multimediale. Il suo primo libro è il testo-partitura Radio/Dramma (Geiger, 1977), l’ultimo Déchets (Dernier Télégramme, 2014). Con Questioni di scarti (Polìmata, 2012) ha vinto il Premio Feronia 2013. Teorico della poesia epigenetica, ha scritto numerosi saggi, tra i quali La voce in movimento (Harta performing, 2003 – con CD) e Poesia della voce e del gesto (Sometti, 2004). Ha curato per la rivista “Il Verri” il CD Verbivocovisual. Antologia di poesia sonora 1964-2004. Ha fondato la rivista di poetiche intermediali “La Taverna di Auerbach” e l’audiorivista “Momo”. Attualmente lavora nelle redazioni di “Doc(k)s” e di “Inter-Art actuel”. È direttore di “Territori”, rivista di architettura e altri linguaggi. Ha al suo attivo oltre seicento mostre di poesia visuale. La sua attività creativa è ripercorsa nella monografia Testi e pre-testi (Fondazione Berardelli, Brescia, 2009). Ha scritto testi poetici per svariati musicisti, tra i quali Ennio Morricone e Roman Vlad.

La scrittura visuale/La parola totale è un evento esemplare perché salda rigore metodologico, originalità critica e capacità di coinvolgere il pubblico attraverso studi che analizzano le poetiche visuali dal punto di vista sia storico che delle ricerche artistiche di questi ultimi anni, per delinearne prospettive e sviluppi futuri. “Il senso della mostra, scandita lungo un ampio arco temporale e geografico, capace di riscrivere, agitandole, le stabili coordinate del tempo e dello spazio” – scrivono Giuseppe Morra e Loredana Troise – “non va rintracciato nelle singole opere, quanto nel gusto collettivo e universale delle possibilità espressive impiegate; intense e intessute di segni e linguaggi differenti, le parole/immagini confluiscono e si confondono tra desideri, interessi e passioni, prendono corpo e si distaccano dal testo classico e si fondono in un nuovo contesto, espandendo il proprio potere. La forza di questa impostazione risiede nella peculiarità di una pluralità di situazioni che raccontano l’eclettismo degli artisti della poesia visiva, le loro affascinanti personalità, la loro produzione di cui si avvertono, sottesi, tracce, suggestioni e fascini inediti. Il movimento della Scrittura Visuale, opponendosi alla massificazione culturale, ha attivato nel pubblico la capacità critica, nella reinvenzione e liberazione della parola scritta, di opporsi al conformismo che indugiava esclusivamente sulla parola o sul segno privo di significato”

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