Poema Visivo 1976, una performance di Domenico Mennillo al Museo Nitsch
12 dicembre 2014 ore 20 al Museo Nitsch, Sala Centrale in Vico Lungo Pontecorvo 29/d Napoli lunGrabbe presenta Poema Visivo 1976 una performance di Domenico Mennillo da un testo di Corrado D’Ottavi ideazione, messa in scena e installazioni Domenico Mennillo. musiche originali per batteria, nastro magnetico e organo farfisa Nino Bruno, abiti e oggetti a cura di Rosaria Castiglione
Poema Visivo 1976 è una performance di Domenico Mennillo nata da un testo del 1976 del poeta genovese Corrado D’Ottavi, protagonista di una delle stagioni più intense e innovative dell’intero panorama artistico e poetico italiano della seconda metà del novecento che vide Genova fra le città più attive e dinamiche, legata spesso a Napoli da intense collaborazioni e scambi, in special modo sull’asse delle riviste sperimentali d’arte realizzate dai gruppi legati alle neoavanguardie, come il napoletano continuum di Luciano Caruso e Stelio Maria Martini e il genovese Ana Eccetera di Martino e Anna Oberto.
Il progetto performativo di Mennillo è legato alla terza tappa, dedicata a Genova e a Milano, della mostra retrospettiva sulla poesia visuale italiana e internazionale La Scrittura Visuale/La Parola Totale ideata da Peppe Morra, nell’ambito del Progetto XXI realizzato e prodotto dal MADRE/ Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
La performance, realizzata nei suggestivi spazi della Sala Centrale del Museo Nitsch, è impostata come un piccolo comizio poetico-musicale che riprende le andature di alcuni brani del testo scritto nel 1976 da D’Ottavi Il pessimismo della ragione…Il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà. Il testo, realizzato come una sequela di spunti, intuizioni, polemiche e invettive sulla scrittura, l’identità, la politica, la poesia, l’avanguardia, viene rimodulato e reinventato scenicamente nella performance di Mennillo come un’oratoria poetico-musicale con diverse postazioni che fungeranno da pulpiti-stazioni ove il testo verrà letto e agito, accompagnato dalle musiche per batteria, nastro magnetico e organo Farfisa, composte ed eseguite dal vivo da Nino Bruno, artista col quale Mennillo ha già dato vita a Napoli ad altri progetti artistici legati alla sperimentazione e alla “rimessa in vita di macchine desuete” (registratori Revox, videoproiettori e pellicola Super 8, strumenti e macchinari di registrazione su 8 tracce), per la realizzazione di performance e installazioni come Atlante della Fertilità (Fondazione Morra, 2012) e Cartografie della Rêverie (Villa Pignatelli-Casa della Fotografia, 2014).
La performance Poema Visivo 1976 segue e si installa sul lavoro di ricerca e sperimentazione sui luoghi altri delle arti e del teatro realizzata da lunGrabbe (www.lungrabbe.it) negli ultimi quindici anni attorno al binomio teatro-architettura, lavoro che di recente ha visto la pubblicazione, presso le edizioni Morra, del volume-cofanetto di Domenico Mennillo (www.domenicomennillo.com ) Alcune Architetture di Napoli 2003-2013. Il teatro di lunGrabbe nelle architetture napoletane, dedicato ai 10 anni di sperimentazione e ricerca attorno alle architetture napoletane “trasformate” da lunGrabbe in performance, installazioni e poemi-concerto.
Gli oggetti e gli abiti della performance sono realizzati da Rosaria Castiglione, artista che negli anni ha ideato tutti gli abiti di lunGrabbe e realizzato la maggior parte degli oggetti e delle installazioni ideati da Mennillo.