Philippe Claudel discorre di “sud” e chiude gli eventi di parola del Ravello Festival
Il Ravello Festival chiude per il 2014 il ciclo di incontri di parola venerdì 12 settembre ospitando nell’auditorium di Villa Rufolo (ore 18), lo scrittore, saggista, regista e sceneggiatore Philippe Claudel. Proprio alla maniera dei grandi viaggiatori del Grand Tour, l’autore dell’acclamato “Le anime Grigie” e regista di “Ti amerò sempre”, converserà con Angelo Cannavacciuolo sul significato della parola “sud”, tema conduttore del festival. Un sud esplorato in tutte le sue sfaccettature e declinazioni, inteso non solo come confine geografico, ma come territorio interiore di ogni individuo. La conversazione ovviamente, toccherà il mondo letterario e cinematografico di Claudel. L’incontro, prodotto dalla Fondazione Mannajuolo, nasce da un idea di Angelo Cannavacciuolo, il progetto “Parole In Viaggio”, che vede autori internazionali confrontarsi proprio con il Sud, reinterpretando la grande stagione letteraria del diciassettesimo e diciottesimo secolo, quando grandi scrittori, pittori, musicisti, attraversavano l’Italia per raggiungere il territorio campano. Dopo la prima esperienza negli scavi di Pompei, dove autori del calibro di Gore Vidal, Jay Parini, Ethan Canin e Jim Nisbet, si sono confrontati nel suggestivo scenario del Teatro Grande, richiamando autori come Goethe, Standal, Chateaubriand, e Dumas, ecco ora Philppe Claudel a Ravello.
Sempre venerdì 12 settembre il Ravello Festival propone una serata di musica classica con il concerto a quattro mani del duo pianistico formato da Federica Monti e Fabio Bianco che emozionerà il pubblico sulle musiche di Wagner, Chabrier e R.Strauss del quale ricorre il 150 dalla nascita (Villa Rufolo – chiusura cancelli ore 21.25).
Quella del pianoforte a quattro mani è una tradizione nobile ed europea che rimanda ad atmosfere da salotto romantico. Le signorine di buona famiglia suonavano con i propri insegnanti, le più ardite con i fidanzati, le tardone con fratelli o genitori. Su un’unica tastiera ritrovavano voce le opere teatrali più in voga (Wagner, ad esempio) e pezzi sinfonici di ampio respiro, come quelli di Richard Strauss. Lungi, però, dall’essere solo un divertissement d’elite, il repertorio a quattro mani ha coinvolto in veste di trascrittori un folto novero di musicisti illustri: quello che il duo Monti – Bianco esplora stasera è un campionario significativo di virtuosismi, uno spaccato di gusto fin de siecle che tiene conto con eleganza della vocazione wagneriana di Ravello e dell’evenienza celebrativa straussiana. Per il giovane ensemble, cresciuto felicemente alla scuola bavarese del duo Tal – Groethuysen, una serata impegnativa ma anche divertente.