Penultimo appuntamento la rassegna Suoni del Sottosuolo di Napoli presenta il compositore olandese Jozef Van Wissem
Suoni dal Sottosuolo VIII appuntamento. DOPO I CONCERTI DI ELEM, DELLERA, BLINDUR, LINDA & THE GREENMAN, RIVA, HONEYBIRD AND THE MONAS, DILIS, GLI SCONTATI, IRENE FERRARA DJ SET, EPO, ARMAUD, LILIES ON MARS, K-CONJOG. il nuovo appuntamento nel ventre di Napoli è con il compositore olandese che ha scritto la colonna sonora dell’ultimo film di Jim Jarmusch. giovedi 12 Maggio 2016 EXCLUSIVE DJSET D.L. (from UK) Plastic Penguin.
Jozef van Wissem (Maastricht, 1962) è un compositore, liutista e musicista minimale. Considerato il Burroughs della musica, dato l’utilizzo della tecnica del “cut-up” su spartiti musicali medievali, e conosciuto per il suo approccio punk ad uno strumento classico quale il liuto.
Van Wissem grazie alla sua sperimentazione, condivisa con il pubblico per la prima volta nel 2000, ha dato nuova vita, estrema, destrutturata, a quella che è la musica rinascimentale e barocca, pur conservando l’eleganza dell’armonia. Una sorta di classismo di scuola Throbbing Gristle.
Il suo estremo talento è stato richiesto da uno dei registi e musicisti sperimentali contemporanei più influenti, Jim Jarmusch, l’uomo che ha elevato il DIY ad incredibili livelli pop, nell’accezione più positiva del termine. La loro collaborazione nasce nel 2012 con l’album Concerning the Entrance into Eternity, prodotto dalla Important Records. Collaborazione duratura che si sviluppa in un capolavoro quale la colonna sonora dell’ultimo film di Jarmush “Only Lovers Left Alive”, che diventa un vero e proprio album.
Ma la collaborazione con Jim Jarmush non è l’unica e la più importante. Il nostro anarco punk Jozef, gode, nel 2007, di un’importantissima unione artistica con uno degli artisti della scena industrial/harsh noise più affermati: Maurizio Bianchi; pubblicando l’album Das Platinzeitalter, prodotto dalla Incunabulum Records. Ha inoltre collaborato con James Blackshaw, Tetuzi Akiyama e Gary Lucas. Con Blackshaw ha formato il duo Brethren of the Free Spirit, il quale ha pubblicato due lavori con la Important Records.
La rivista The Wire ha definito il suo album solista Stations of the Cross un “piccolo capolavoro”. Van Wissem ha tenuto delle conferenze alla Wesleyan University, al Mills College ed alla Cambridge University sul tema della “liberazione del liuto”. Ha inoltre ricevuto diverse commissioni e sovvenzioni, soprattutto dalla National Gallery di Londra. Egli tiene circa 80 concerti all’anno, girando tutto il mondo, ed il suo album solista più recente è It is all that is made, pubblicato con la Important Records nel 2009. A van Wissem è stata commissionata, dalla National Gallery di Londra, la composizione di una melodia atta ad accompagnare il dipinto di Hans Holbein The Ambassadors.
La maggior parte dei lavori di Jozef van Wissem sono basati sull’applicazione dell’immagine a specchio sulle composizioni con il liuto, lavoro idiomatico per le tablature del liuto del 1600 d.C. Grazie a degli studi compiuti a New York insieme a Patrick O’Brien, egli ha scoperto che, a partire dal Medioevo, una delle varianti del cantus firmus, ossia la melodia data, è la riproduzione al contrario della stessa. L’applicazione da parte di van Wissem di questo metodo è risultato nella pubblicazione dell’album Retrograde. A Classical Deconstruction (Persephone 002), nel quale il compositore ha scritto centinaia di tablature classiche del liuto come fossero immagini specchiate, copiandole a partire dall’angolo in basso a destra per finire a quello in alto a sinistra. A queste inversioni, inoltre, egli ha aggiunto nuovi temi, accenti e ritmi. Successivamente ha applicato la tecnica del “taglio”, presa in prestito dallo scrittore William Burroughs, ed ha tagliato, cambiato di posto, mischiato ed amalgamato le diverse parti insieme per creare lavori totalmente nuovi. Un critico ha comparato la sua opera a quella del pittore tedesco Georg Baselitz, che dipinge al contrario.
Jozef van Wissem è rinomato per il suo approccio inusuale al liuto del Rinascimento ed al liuto barocco, probabilmente gli strumenti meno usuali nel mondo della musica contemporanea. Egli copia ed incolla brani classici, inverte melodie, aggiunge pezzi elettronici ed infine registra il tutto. Sebbene egli usi sottili manipolazioni elettroniche del suono, è rimasto in larga parte fedele al timbro ed alla risonanza particolari del liuto, oltre che alla tecnica classica utilizzata per suonare lo strumento. Van Wissem ha iniziato ad essere conosciuto dal pubblico qualche anno fa, grazie al suo approccio concettuale radicale nel suonare il liuto del Rinascimento. Egli ha anche composto dei brani per liuto usando palindromi e strutture a specchio. La sua musica, quindi, non segue la tradizionale progressione lineare né sfocia in un climax, ma piuttosto rimane sullo stesso livello di intensità.
La rassegna musicale “Suoni dal Sottosuolo” nasce dall’incontro delle associazioni “Tappeto Volante”, “Le Sfuriate” e Rockalvi Festival. La location delle manifestazioni è il Museo del Sottosuolo in Piazza Cavour N.140 a Napoli.
Uno scenario unico, da brividi. Una bellezza che in molti non conoscono.
Per accedere il pubblico scende a 25 metri sottoterra per ritrovarsi nelle dedalo di cunicoli e cave di tufo ricavate dalle cisterna dell’acquedotto greco-romano. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale vide la…“luce” lì uno dei più noti rifugio anti-aereo di tutta la città: un posto frequentato da migliaia e migliaia di napoletani.
Nello stesso luogo, a distanza di oltre mezzo secolo, grazie all’iniziativa e al desiderio del presidente del Centro Speleologico Meridionale Clemente Esposito, è stato ricavato il Museo del Sottosuolo di Napoli un sito altamente suggestivo, in cui si condensano secoli di storia made in Partenope.
Suoni dal Sottosuolo vi porterà in una dimensione diversa che vi farà riconsiderare il concetto di musica live.
IL PROSSIMO APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA
26 Maggio Geoff Farina (ex Karate)