PD, Bassolino da San Giovanni a Teduccio lancia la sfida per le primarie – VIDEO

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La prima uscita ufficiale per Antonio Bassolino dopo la candidatura alle primarie del Pd per il Comune di Napoli della prossima primavera: «Vogliono un Sarri? Eccomi sono io Sarri, ho fatto il centravanti di sfondamento, ora voglio fare l’allenatore» dichiara Bassolino. «Leggo che si potrebbero fare delle nuove e singolari regole per vietare di candidarsi a chi è già stato sindaco. Francamente vedremo, sono voci. A me sembrerebbe sbagliato». Così Antonio Bassolino in corsa per le primarie del centrosinistra. «Non si cambiano mai le regole in corso di gioco ma ben prima e a Napoli è stata già fissata la data del 7 di febbraio. E poi – dice a La Telefonata di Belpietro – io in generale penso che sono giuste le regole che tengono a includere e ad aumentare la partecipazione, non ad escludere».

«Renzi non mi vuole come candidato? Bisognerebbe chiederlo a Renzi». Antonio Bassolino, in corsa per le primarie del centrosinistra, risponde a così a chi gli chiede in merito ai malumori del Pd sulla sua candidatura. «Ho letto la Serracchiani, ho letto che non sono in cima ai suoi pensieri, va bene, nelle settimane prossime vedremo anche quello che pensa Renzi, lui con il suo nome e cognome. Io leggo rispettosamente la parole della Serracchiani – dice nel corso de La Telefonata di Belpietro – mi auguro che non si vada avanti sulla strada di regole sbagliate e penso che bisogna essere molto attenti a non muoversi in modo irrispettoso verso la città, perché Napoli viene prima di tutto, e verso il Pd locale».

«Il comunicato anonimo del Nazareno, anche come stile, non è una cosa di grande stile». continua Bassolino. «Se nei mesi scorsi avessi visto venire avanti una candidatura con la forza che poteva competere e vincere contro de Magistris il problema non si sarebbe neppure posto. Ma sono passati mesi e mesi – ha detto a La Telefonata di Belpietro – e ho fatto una cosa renziana, ho detto ‘eccomi’».

Bassolino spiega quello che c’è dietro la sua scelta, «la passione mia per la città e la conoscenza dei problemi». «Napoli è stata la cosa più importante della mia vita – ha aggiunto – so che è bene per Napoli andare non voglio neanche dire contro ma oltre de Magistris. Napoli è isolata politicamente e invece deve essere una città che dialoga».

«Quando ho fatto il sindaco di Napoli feci una durissima campagna elettorale con Alessandra Mussolini ma un minuto dopo ho cercato di essere il sindaco di tutti i napoletani e ho dialogato con chiunque facesse il presidente del Consiglio, sia che si chiamasse Prodi o Berlusconi, perché è doveroso». «Questo è il mio stile istituzionale – conclude – per questo quando mi dicevano fatti avanti, io rispondevo prima si decide sulle primarie e alle fine decido. Rispettosamente ho aspettato mesi e mesi».

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