Il governatore della Regione Campania nonché in veste di vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Caldoro nel corso della trasmissione radiofonica “Prima di tutto” su Rai Radio1, circa l’accordo tra Governo e Regioni per il Patto per la Salute 2014-2016. Ha dichiarato soddisfatto: “La strada è quella giusta. Nel Patto sulla Salute tutti i grandi temi sono stati previsti, per cui bisogna lavorare per raggiungere questi obiettivi. peraltro le strade che partono da un accordo sono quelle migliori”. “Si è trovata l’intesa – aggiunge Caldoro – non solo sul riparto delle somme per il 2014 e sugli standard qualitativi, ma anche sulla riorganizzazione del modello della sanità pubblica, e c’è per la prima volta la certezza delle risorse sul fabbisogno economico per i prossimi tre anni. Tre importanti accordi fatti in pochissimo tempo, meno di un mese”. “Per il Piano Sanità 2014-2016 si parla di 337 miliardi. Il governo assicura che i risparmi che saranno realizzati non verranno dirottati su altri settori. Voi presidenti di Regioni come avete accolto questa promessa?”, chiede l’intervistatore. “Intanto l’abbiamo chiesta – risponde Caldoro -, nel senso che la certezza delle risorse e’ la cosa essenziale per la sanita’ pubblica. I costi in generale aumentano perche’ c’e’ una maggiore richiesta di salute da garantire. Oltre a costruire meglio quelli che sono i livelli essenziali di assistenza bisogna fare anche una grande lotta agli sprechi. C’e’ anche questo nel nuovo Piano Sanita’, e un vincolo: tutto quello che viene recuperato dalla lotta agli sprechi dev’essere reinvestito per finalita’ sanitarie. Un vincolo importante che e’ stato sottoscritto insieme al Governo”. Ai medici e ai cittadini che manifestano preoccupazione per il riassetto della sanita’ sul territorio messo in piedi troppo in fretta, Caldoro rassicura: “Intanto ci sono tre anni. Importante e’ aver approvato questo Piano. Certo l’aspirazione e’ quella di essere piu’ avanti di tanti Paesi europei. Noi abbiamo un sistema universalista molto forte di garanzia della salute. Non possiamo dire quindi che il nostro Paese e’ indietro rispetto ad altri. Pero’ deve correre, affrontare le nuove sfide”. “Quello che finora e’ mancato nel nostro Paese – prosegue – e’ il ruolo di protagonisti della medicina generale e dei pediatri di libera scelta con l’assistenza h24, 7 giorni su 7, oltre all’integrazione del sistema sanitario con la rete ospedaliera con i nuovi standard qualitativi. Standard qualitativi che sono stati approvati nel Piano. C’e’ poi – aggiunge Caldoro – tutta la discussione che riguarda i ticket, che verra’ affrontata entro il 30 ottobre”. Per quanto riguarda la responsabilita’ sull’organizzazione ospedaliera dei sistemi regionali “purtroppo – sottolinea il governatore – ci sono ancora molte differenze. Quindi quello che e’ un diritto costituzionale della persona non puo’ diventare un diritto territoriale”. “Chi paga le cattive amministrazioni del passato, con costi piu’ alti della sanita’, “sono i cittadini ma anche le imprese, perche’ c’e’ un aumento delle addizionali territoriali”. “Un’altra cosa che nell’accordo e’ stata affermata sul piano generale e’ che si sono condivisi sia i fabbisogni che i costi standard, quindi tutti dobbiamo avere una valutazione uniforme sul territorio nazionale su come si eroga la sanita’ ai cittadini. Tutti questi elementi ci porteranno in futuro ad avere una Sanita’ piu’ equilibrata sul territorio, e soprattutto – conclude Caldoro – a non creare differenti sanita’ sul territorio, una cosa che va assolutamente superata” .