Mon-K porta a IJF17 la protezione dei dati e delle fonti per il giornalismo
Nell’era del data journalism, del whistleblowing e dei cyber attacchi, i dati e le fonti che consentono a un giornalista di svolgere il proprio lavoro in modo curato e credibile necessitano di una particolare protezione digitale.
Per affrontare il tema, Mon-K, scale up tecnologica con sede a Londra e Milano, ha organizzato nel corso della XI edizione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia (5-9 aprile) il panel dal titolo “Protezione di dati e fonti nell’era dei cyber attacchi: strumenti digitali al servizio del giornalismo”.
L’evento si terrà sabato 8 aprile, alle ore 18.00, presso il Centro Servizi G. Alessi in via Mazzini 9 a Perugia e offrirà una panoramica sugli strumenti digitali e sulle strategie per gestire la protezione dei dati e delle fonti sia nell’ambito del giornalismo di guerra sia in quello del giornalismo investigativo d’inchiesta, in un contesto storico in cui le soluzioni di tutela dalle violazioni della privacy – e la crittografia in particolare – sono sempre più necessarie.
Nel corso del panel, Daniele Raineri, inviato de Il Foglio in Iraq, Siria e Yemen, porterà l’esperienza nella gestione dei dati e delle fonti nelle aree di conflitto nell’ambito del giornalismo di guerra, e Fabio Chiusi, giornalista freelance (Repubblica, L’Espresso, Wired) e blogger (Chiusi nella Rete, ilNichilista), analizzerà il tema della sorveglianza su Internet, dei rischi di cyber-security per i giornalisti nell’ambito delle indagini e della protezione delle informazioni.
Il panel sarà moderato da Marco Viviani, giornalista freelance che si è occupato per Webnews.it di Webtax, Cookie Law, SPID, Datagate e delle proposte politiche in Italia per regolamentare Internet.
A seguire, alle 19.00, il dibattito proseguirà con un aperitivo presso DOT Bar, in via Nicola Danzetta 22, a circa 100 metri dal Centro Alessi.
Nell’aperitivo di sabato 8 aprile e nel corso di IJF17, le spokesperson di Mon-K saranno disponibili per mostrare la soluzione creata appositamente per i professionisti che gestiscono informazioni riservate in mobilità.
Si tratta di Secure-K Personal, il dispositivo USB che trasforma qualsiasi PC, da quello di un internet cafè a quello utilizzato dal proprio figlio, nel proprio computer personale, in totale sicurezza e senza lasciare traccia nel PC che si utilizza.
Il suo funzionamento è semplice: basta inserire la chiavetta nella porta USB di un qualsiasi personal computer, anche obsoleto, e digitare il codice PIN (da 8 a 15 cifre) per sbloccare il dispositivo ed effettuare il boot per avviare il sistema operativo Secure-K OS.
Secure-K OS userà il PC come semplice hardware di avvio: il sistema operativo lanciato da Secure-K e l’ambiente presente nel computer sono reciprocamente isolati e Secure-K OS non lascia traccia di utilizzo nel PC (Zero Footprint).
Inoltre, in caso di furto o smarrimento la protezione dei propri dati e della propria privacy sono garantiti perché Secure-K dispone di:
codice PIN (da 8 a 15 cifre) per sbloccare il dispositivo ed effettuare il boot;
due livelli di sicurezza di tipo militare con una cifratura AES 256 bit per l’hardware e AES 512 bit per il software, non disattivabili dall’utente;
tecnologia anti tamper per impedire il reverse engineering;
cancellazione dei dati contenuti dopo 10 tentativi errati di sblocco tramite pin code.
Tutti i dati salvati su Secure-K sono sincronizzati e condivisi in modo semplice, affidabile e sicuro grazie a DigitalArx, l’infrastruttura cloud con cui poter condividere e accedere alle informazioni da tutti i dispositivi desktop e mobili.
Inoltre, per agevolare e la gestione di dati confidenziali, Secure-K OS è dotato del browser TOR e di servizi di comunicazione come email e instant messaging crittografati.