Mezzo secolo di Spazio italiano: dal lancio del San Marco a Samantha Cristoforetti
15 dicembre 1964: l’Italia metteva in orbita il suo primo satellite, San Marco-1, ed entrava nella schiera delle grandi nazioni spaziali. Un’avventura che in questi cinquant’anni è stata costellata da grandi affermazioni e successi, che hanno permesso al nostro Paese di avere sempre più un ruolo di primo piano, contribuendo alla nascita e allo sviluppo di un comparto industriale di livello internazionale, di una comunità scientifica di altissimo livello e, naturalmente, di un’organizzazione dello Stato in grado di gestire un settore alla frontiera della conoscenza tecnologica. Figura simbolo della conquista italiana dello spazio è stato Luigi Broglio, direttore della Scuola di Ingegneria Aerospaziale e generale dell’Aeronautica Militare, un uomo che ha saputo sintetizzare e mettere insieme la competenza tecnica dell’Università di Roma e la lungimiranza dell’Aeronautica. Il 1964 è stato, anche, un anno di fondamentale importanza non solamente per l’Italia, ma anche per l’Europa. Mentre l’Italia si apprestava a lanciare il suo primo satellite, nel nostro continente fu formalizzata la creazione delle due strutture spaziali europee, l’ESRO per i satelliti e l’ELDO per i lanciatori. Per celebrare l’evento dall’indiscutibile significato simbolico, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Aeronautica Militare e il Cesma dedicano una giornata per ricordare chi tanto lustro ha dato all’Italia e guardare alle prospettive future del settore spaziale. Dalle ore 9,45 alle 10,30 possibilità di interviste face to face con rappresentanti istituzionali.