Medicina estetica, botulino ancora il trattamento preferito negli Stati Uniti
I dati americani incoronano la tossina botulinica per il quattordicesimo anno consecutivo. «Gli elevati profili di sicurezza ne fanno un efficace rimedio per attenuare i segni del tempo sul volto», osserva l’Associazione italiana Terapia Estetica Botulino – AITEB. La tossina botulinica si conferma il trattamento d’elezione negli Stati Uniti per contrastare i segni del tempo. Per il quattordicesimo anno consecutivo, il botulino è stato preferito all’acido ialuronico tra i trattamenti di medicina estetica per ringiovanire la zona del volto: secondo i recenti dati pubblicati dall’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS) sono stati quasi 3 milioni e 600mila i trattamenti con tossina botulinica, il 40% di tutti i trattamenti di medicina estetica praticati oltreoceano nel 2014. «La grande diffusione dei trattamenti con la tossina botulinica conferma non solamente l’efficacia del botulino a fini estetici nel contrastare i segni del tempo sul volto, ma anche la sua elevata sicurezza», commenta il presidente dell’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino – AITEB, Massimo Signorini. Secondo i dati americani, il botulino si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore tra gli uomini che rappresentano ormai più dell’11% dei pazienti. Ricorrono a questo trattamento prevalentemente persone dai 35 ai 50 anni (43,3%) e nella fascia di età dai 51 ai 65 (31,1%), mentre viene praticato meno al di sotto dei 35 anni (14%). Rispetto al 2013, l’anno scorso si è ridotto il ricorso alla medicina estetica in generale (-6,6%), anche nei confronti della tossina botulinica (-4,7%). «L’Italia, che ha sempre mantenuto una certa diffidenza nei confronti della tossina botulinica, sta dando risultati in controtendenza rispetto a quelli americani», continua Signorini. «Registriamo un crescente interesse verso il botulino. Del resto, gli elevati profili di sicurezza, sanciti anche dai più recenti studi clinici, fanno della tossina botulinica una delle principali sostanze per il ringiovanimento del volto». Recentemente infatti l’inglese Indipendent Healthcare Advisory Service (HIAS) ha rilevato che le complicanze mediche a seguito di trattamenti con botulino sono state pari allo 0,13%; con filler si sono registrate complicanze nello 0,25% dei casi. Molto elevata anche la soddisfazione di coloro che si sottopongono a trattamenti con tossina botulinica. Una recente indagine di AITEB ha rilevato infatti che nel 72% dei casi viene indicata come “soddisfazione alta”, nel 26% la soddisfazione è “estremamente alta”. «L’efficacia del botulino si dimostra soprattutto nell’attenuazione delle rughe perioculari, le cosiddette zampe di gallina, e per le rughe della glabella. Più rari gli usi nella zona periorale, nella regione del naso, del mento e del collo. La zona d’elezione per il trattamento di botulino resta il terzo superiore del volto». Sottolinea il presidente di AITEB: «È bene ricordare che l’utilizzo del botulino non provoca espressioni rigide e fisse. Anzi, vi è un effetto di distensione della pelle e quindi delle rughe, effetti che non sono permanenti. Resta sempre la raccomandazione di affidarsi a medici esperti».