Luca Sossella editore presenta: Le giunture del sogno, di Sergio Finzi
Sergio Finzi, psicoanalista, in quest’opera fa emergere ciò che di universale c’è nei sogni di ciascuno, la conoscenza pura e le trasformazioni dell’umanità cui ogni sogno contribuisce, senza legare i sogni a un loro sognatore di appartenenza. I sogni di più persone verranno impiegati, narrati, nell’ordine e nella varietà in cui si sono presentati allo psicoanalista.
Sergio Finzi ha fondato con Virginia Finzi Ghisi nel 1974 la rivista “Il piccolo Hans” seguita da “Il Cefalopodo”. Tra i suoi libri: Il Principe Splendente, 1973; Il mistero di Mister Meister. Scena e teoria della perversione, 1983; Nevrosi di guerra in tempo di pace, 1989; Gli effetti dell’amore. Storie di una credenza e di certe teorie sessuali infantili, 1995; La scienza dei vincoli. Opus reticulatum: reti e vincoli in psicoanalisi, 2000; Sul monte della preda. In lotta con le potenze psichiche, 2004; L’ombra del grillo parlante. Analisi della paura di scomparire, 2005; Tradimento e fedeltà. Il primo libro dell’Alzheimer, 2008; La cura bastarda, 2009.
L’affermazione di Freud che il sogno è “una forma del pensiero” sembrava un’esagerazione temperata dall’altra che lo scopo del sogno è di continuare a dormire e da quella finalmente rassicurante, e veritiera, che “non c’è alcun misterioso inconscio”.
Venivano distinte però due vie, la via dell’interpretazione disposta a disfare senza riguardi la configurazione del sogno al fine di scovare i motivi nascosti da utilizzare per un riallineamento dei materiali, una via questa dominata dal principio del determinismo causale e della “spiegazione” vincolante, e quella della teoria che accompagna le procedure di produzione del sogno manifesto. Mentre la prima ci porta ai pensieri del sognatore la seconda ci introduce ai pensieri del sogno. La teoria del sogno viene ad affiancarsi alla teoria sessuale (Sexualtheorie) nel contribuire a definire una dimensione teorica della psicoanalisi. Alla fine della sua vita Freud osserva che troppo poca attenzione era stata dedicata al sogno manifesto, alle linee e alle leggi della sua organizzazione in superficie. Il sogno manifesto è terreno vergine di scoperte.
Dei due procedimenti distinti da Freud, l’interpretazione e la teoria del sogno, si tratta per noi di scoprire i modi e le forme di una autonomia del sogno che, analogamente all’autonomia del significante linguistico in letteratura, faccia brillare la superficie e le forme rispetto ai significati o ai simboli del contenuto latente. La geometria, più che il soddisfacimento allucinatorio di desideri repressi, diventa così la guida alla scoperta delle “giunture” che collegano le strutture formali del pensiero agli effetti del trauma, alle strutture ossee e corporee fino a incernierarsi alle leggi della natura e alle configurazioni della realtà. Si fa così dell’astrazione, ma sognare diventa una cosa tutt’altro che astratta che riguarda la verità della filosofia e la libertà dell’uomo.
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