L’appello dei Vescovi della Campania per gli alluvionati del Beneventano
“Sono nostri fratelli e sono parte storica di una terra nobile e laboriosa, che storicamente ha provato sacrifici e sofferenze, senza mai stancarsi di dare un prezioso apporto all’economia campana e nazionale soprattutto attraverso il duro lavoro dei campi. Ora proprio quei campi, fonte di sopravvivenza più che di ricchezza, insieme a tante abitazioni e a molti opifici ed esercizi commerciali, sono stati violentati e fortemente danneggiati dalla furia delle piogge alluvionali di questi giorni.
In questi momenti di grande dolore e prostrazione noi Vescovi della Campania, con il Presidente della Conferenza, Card. Crescenzio Sepe, ci stringiamo all’Arcivescovo Mons. Andrea Mugione e a tutte le popolazioni sannite per far sentire loro vicinanza, solidarietà, conforto e condivisione, mentre vogliamo lanciare un appello a tutte le persone di buona volontà: “Non lasciamoli soli!”. Sono nostri fratelli che hanno diritto ad una casa, al vitto, al lavoro benché poco, alla proprietà perduta. Sono stati messi in ginocchio. Hanno diritto a rialzarsi. Lo vogliono con forza, come stanno dimostrando in questi giorni. E noi li dobbiamo aiutare. Abbiamo il dovere cristiano e civico di farlo. Dobbiamo dimostrare di appartenere alla stessa famiglia umana, in nome di quel Cristo Che è venuto per sanare e guarire, per rialzare Lazzaro morto.
E’ questo l’invito che noi Vescovi della Campania sentiamo di rivolgere a tutti, a partire dalle comunità ecclesiali locali, alle Istituzioni civili, al mondo imprenditoriale, ai cittadini, perché ciascuno faccia la sua parte e rapidamente. Ne va di mezzo la vita di ogni famiglia, di uomini e donne, di anziani, giovani e bambini.
L’economia dei luoghi, già molto compromessa, non consente attese e lungaggini burocratiche, né tantomeno tollera speculatori e disonesti che si fanno vivi proprio nelle sventure e che vanno cacciati e denunciati senza indugio.
La Chiesa della Campania si pone accanto alle popolazioni, pronta a fare quadrato e a lavorare in sinergia con tutti, con le Amministrazioni pubbliche, con i movimenti e le associazioni, con le organizzazioni varie, con i cittadini che volontariamente si prodigano senza sosta. Le Caritas di ogni diocesi e di ogni parrocchia continueranno a svolgere, come già stanno facendo e sempre con maggiore impegno, la loro attività assistenziale, umanitaria, morale, di sostegno e di ascolto.
Non possiamo, comunque, non ricordare e sottolineare che la salvaguardia del Creato e la difesa dell’ambiente sono presupposti funzionali alla vita di ogni persona e alla sua sacralità e per questo sono i capisaldi del bene comune. Non dimentichiamolo e non dimentichiamo le comunità del Sannio che sono gravemente in ginocchio!”.