La ‘Ndrangheta negli appalti pubblici, numerosi arresti a Reggio Calabria
Maxi operazione della Polizia di Stato di Reggio Calabria che sta eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, illecita concorrenza con violenza o minaccia e reati in materia di armi. L’operazione odierna segna l’epilogo di un’articolata attività investigativa, che ha consentito di far luce sulle attività criminali delle cosche Commisso e Aquino, rispettivamente egemoni nell’entroterra reggino di Siderno e Marina di Gioiosa Ionica, nonché di altre consorterie mafiose operanti sul versante ionico reggino, nell’area di Gioiosa Ionica, Natile di Careri, Ciminà e Caulonia. L’indagine ha confermato la leadership di una delle più importanti consorterie della ‘ndrangheta del versante ionico-reggino, la cosca Commisso, capace di proiettare le sue attività criminali anche in ambito transnazionale, specie in Canada, e ritenuta dedita al condizionamento degli appalti pubblici, con particolare riferimento al settore delle infrastrutture per i lavori di ammodernamento di arterie stradali, acquedotti, edifici scolastici dell’area, nonchè alla gestione dei rifiuti solidi urbani e di natura pericolosa nel comprensorio di Siderno e della ionica. L’operazione, le cui indagini sono state condotte da un gruppo di lavoro composto dal Servizio Centrale Operativo, dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Siderno, si inserisce nel piu’ ampio dispositivo d’intervento, denominato “Focus’ndrangheta”, teso a contrastare le proiezioni nazionali ed internazionali delle organizzazioni criminali calabresi. C’e’ anche un politico tra gli arrestati nell’operazione condotta dallo Sco e dalla squadra mobile reggina contro le cosche Commisso e Aquino. Si tratta dell’ex presidente del Consiglio comunale di Siderno Antonio Macrì, del Pdl. E’ accusato di associazione mafiosa. Secondo gli investigatori avrebbe chiesto sostegno elettorale alla cosca Commisso sia per l’elezione al Comune sia per le regionali del 2010 alle quali però poi non si presentò. Proprio per questi contatti, il comune di Siderno è stato successivamente sciolto dalla prefettura per infiltrazioni mafiose nel marzo 2013.