Italia e Svizzera raggiungono un’intesa di principio sulle questioni fiscali

 Italia e Svizzera raggiungono un’intesa di principio sulle questioni fiscali

L’Italia e la Svizzera hanno raggiunto un’intesa di principio sulla cooperazione nelle questioni fiscali. Attualmente i due Governi stanno preparando la firma di un Protocollo di modifica della Convenzione per evitare le doppie imposizioni e di una roadmap. Entrambi i documenti dovrebbero essere firmati prima del termine del 2 marzo news_img1_68926_svizzera-italia_accordofiscaleabuonpuntoalviaconsultazioni2015, definito dalla normativa italiana sulla regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero (voluntary disclosure). L’intesa pone i rapporti tra i due paesi su nuove basi, che permetteranno di rafforzare la cooperazione, migliorare e sviluppare in un clima costruttivo le relazioni bilaterali, in particolare quelle economiche. Con l’accordo sono stati raggiunti, in particolare, i seguenti principali obiettivi: miglioramento della Convenzione per evitare le doppie imposizioni tra l’Italia e la Svizzera con l’adozione del più recente standard dell’OCSE per lo scambio di informazioni, in particolare quelle su richiesta; realizzazione di sinergie con la legge sulla regolarizzazione spontanea dei capitali detenuti all’estero (voluntary disclosure), che consentiranno una più agevole regolarizzazione del passato per i contribuenti italiani, prima del passaggio allo scambio automatico di informazioni, sul quale sono impegnati entrambi i paesi in sede multilaterale e che segnerà una svolta epocale a livello internazionale verso la trasparenza fiscale; miglioramento dell’Accordo sulla fiscalità dei lavoratori frontalieri, salvaguardando sia i Comuni oggi beneficiari dei ristorni, sia il livello di tassazione complessivo per i lavoratori; abolizione o adeguamento agli standard internazionali dei regimi svizzeri di fiscalità privilegiata. La Convenzione Svizzera-Italia sarà modificata mediante un Protocollo che riprende lo standard dell’OCSE per lo scambio di informazioni su richiesta. Il Protocollo sarà applicabile dopo l’entrata in vigore, a decorrere dalla data della firma. Oltre al Protocollo di modifica della Convenzione, i negoziati hanno consentito la conclusione di una roadmap, che contiene un chiaro impegno politico in merito a diversi punti delle relazioni bilaterali in ambito fiscale e finanziario. La roadmap sarà pubblicata contestualmente alla firma del Protocollo di modifica della Convenzione e comprende in particolare i seguenti elementi: impegno dei due paesi ad adottare in futuro lo standard multilaterale dell’OCSE; regolarizzazione del passato e scambio di informazioni a richiesta: Entrambi gli Stati potranno inoltrare richieste di gruppo, conformi allo standard dell’OCSE, per identificare i contribuenti che intendono dissimulare cespiti patrimoniali non dichiarati; ulteriore modifica della Convenzione Svizzera-Italia: in una seconda fase la Convenzione sarà pure rivista su altri punti; si perseguirà, tra l’altro, un accordo sulla riduzione delle aliquote fiscali applicate a dividendi e interessi, una modifica della disposizione contro gli abusi e l’introduzione di una clausola arbitrale; imposizione dei frontalieri: in futuro i frontalieri saranno assoggettati a un’imposizione limitata nello Stato in cui esercitano la loro attività lavorativa e anche all’imposizione nello Stato di residenza. La quota spettante alto Stato del luogo di lavoro ammonterà al massimo al 70 per cento del totale dell’imposta normalmente prelevabile alla fonte. Il carico fiscale totale sui frontalieri non sarà inferiore a quello attuale e inizialmente nemmeno superiore; verrà con molta gradualità portato in linea con quello che la legislazione domestica applica agli altri frontalieri. La nuova imposizione dei frontalieri sarà oggetto di un accordo, che dovrà essere negoziato nella prima metà del 2015. Entrambi gli Stati si sono impegnati ad avviare rapidamente i negoziati; black list italiane: con l’entrata in vigore del Protocollo di modifica della CDI la Svizzera sarà rimossa dalle liste che considerano come criterio unicamente l’assenza dello scambio automatico di informazioni. Quando gli attuali regimi fiscali privilegiati svizzeri saranno aboliti o resi conformi con gli standard internazionali, saranno rimossi dalle liste italiane. accesso ai mercati finanziari: le parti ribadiscono la loro volontà di riprendere a breve il dialogo per migliorare la cooperazione transfrontaliera e sull’accesso ai mercati finanziari. Campione d’Italia: le autorità competenti proseguiranno a breve termine le discussioni finalizzate alla ricerca di soluzioni pragmatiche per singoli aspetti legati all’imposizione indiretta, mentre a più lungo termine verranno ricercate le soluzioni concernenti le altre questioni fiscali e non fiscali dell’enclave.

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