Israele destinazione di Fede e Turistica
Israele è sinonimo di Terra Santa, pertanto da sempre viene visitata per andare a vedere con i propri occhi i luoghi dove Gesù predicò e morì sulla Croce per espiare i nostri peccati. Fino ad ora un viaggio nel Paese era prevalentemente destinato per poter andare a pregare nei luoghi Santi, quale che siano le motivazioni che spingono il viaggiatore a visitare Israele una cosa è certa, non resterà deluso e, al suo rientro, non vedrà l’ora di ritornarvi. Un volo diretto dall’aeroporto Internazionale di Napoli consente in poco meno di tre ore di giungere all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, considerato lo scalo più sicuro al mondo. La storia può essere toccata con mano in questo stupendo Paese e i racconti biblici e dei Vangeli sono concretizzati in luoghi e cose che tutti possono vedere. Molti vengono per ritrovare le origini cristiane, anche se solo il 45% viene oggi per i pellegrinaggi, altri solo per turismo, pertanto i flussi sono in continua crescita, come ci dichiara Tzvi Lotan, Director Overseas Department Marketing Administration del Ministero del Turismo: “Ogni mese superiamo le previsioni del mese, nel semestre precedente abbiamo registrato un 29% in più di arrivi, vuol dire 70.000 turisti in più rispetto al 2016”. Principalmente si tratta di famiglie con figli e giovani che vanno a Gerusalemme per tutto quanto hanno letto sulla città cosmopolita: divertente ed elegante, ricca di arte, storia, cultura e gastronomia. Ovviamente vengono anche per visitare i principali luoghi Santi delle tre religioni monoteiste come: il Monte del Tempio; il Muro del Pianto, il sito più sacro dell’ebraismo; la Basilica del Santo Sepolcro; la via Dolorosa, con le stazioni della Croce; la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa. Gerusalemme Vecchia, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, può essere visitata con i pacchetti speciali denominati “Gerusalemme Mozzafiato”. Molti i voli diretti dall’Italia, fra cui il volo diretto da Napoli per Tel Aviv. Nel museo d’Israele di Gerusalemme sono esposti: il modello dell’antica Gerusalemme del secondo Tempio e la nuova mostra della tomba di Re Erode il Grande. Il Mercato Mahane Yehuda offre un enorme assortimento di prodotti, i clienti e i commercianti rappresentano l’intera società israeliana: askenaziti, sefarditi, religiosi, laici, ricchi e poveri. Al mercato tutti sono uguali, tutti stretti uno all’altro mentre cercano di farsi largo tra le caotiche stradine del mercato. Il paese offre tanto: ad un’ora di auto o di autobus dalla capitale vi è il Mar Morto, il punto più basso della terra con i suoi 422 metri sotto il livello del mare, un lago di acqua salmastra che ha una così alta concentrazione di sale che chi si immerge resta a galla. Anche l’aria circostante ha proprietà curative che può aiutare a combattere problemi respiratori e del sistema nervoso. Sulle sue sponde nel tempo sono sorti vari alberghi e ristoranti. Le escursioni nel deserto in Jeep partono da lì, oltre il panorama si andrà alla scoperta dei segreti che il deserto racchiude: la statua della “Moglie di Lot”; il monte di Sodoma; le caverne naturalmente refrigerate e quelle in cui sono stati rinvenuti i Rotoli del Mar Morto, i primi manoscritti biblici conosciuti, esposti nel museo di Gerusalemme. Nei dintorni il luogo di maggiore interesse è la fortezza di Massada, ora patrimonio UNESCO, fatta erigere da Erode il Grande su di un altopiano roccioso con mura alte cinque metri rendendola pressoché inespugnabile. Nel ’74 fu assediata dai Romani e i 960 ribelli per non farsi prendere vivi preferirono il suicidio collettivo, cosa unica nella storia. Prima della costruzione della funivia, si poteva accedere solo dal cosiddetto “sentiero del serpente”. Alla confluenza del fiume Giordano con il lago di Tiberiade è possibile assistere al battesimo collettivo per immersione, seguito da canti religiosi di gruppi di fedeli. Intorno al lago di Tiberiade vi sono: i resti della Sinagoga dove Gesù iniziò la Sua missione; la casa della suocera di Pietro a Cafarnao in cui dormì; la roccia dove moltiplicò i pani e i pesci e quella su cui mangiò con sei Apostoli dopo la Resurrezione; il Monte delle Beatitudini, in cui pronunciò il Discorso sul Monte. A Cesarea Pilato soggiornò prima di essere trasferito a Gerusalemme. Su di uno splendido mare azzurro si affacciano: i ruderi del palazzo di Erode che ospitò Pilato; dell’acquedotto; delle terme e dell’anfiteatro, utilizzato oggi per spettacoli, e in cui fu ritrovata una lapide a conferma della sua esistenza storica. Tel Aviv è la capitale finanziaria di Israele ed è anche detta la città che non dorme mai per le sue tante attrazioni, divertimenti ed eventi culturali. Con le sue spiagge dorate sembra infatti fatta appositamente per i giovani, attratti dalle sue contraddizioni: gli edifici stile Bauhaus, i moderni grattacieli di cristallo e il nuovo treno ad alta velocità che collegherà in 30 minuti Tel Aviv con Gerusalemme e che entrerà in funzione nel 2018. Un segno del dinamismo giovanile è il progetto “Irrigate”, che in collaborazione con l’Università di Udine, ha consentito di creare con i partner israeliani una eccellenza mondiale nel settore dell’irrigazione. Dunque da Israele viene un aiuto concreto all’agricoltura italiana. Nel deserto del Negev, il cui clima non è cambiato per migliaia di anni, il biochimico della pianta Aaron Fait, nato e cresciuto a Bolzano, ricercatore presso l’istituto per l ‘agricoltura e la biotecnologia Blaustein per le Ricerche del Deserto di Sde Boker dell’Università di Ben Gurion è riuscito a far crescere la vite nella regione desertica. Le ricerche sono anche indirizzate per migliorare il valore nutrizionale e la qualità del seme e della frutta: “Riportando il gusto all’interno della frutta – dice Fait – invece di pomparla per aumentare la quantità come spesso succede”. Continua il dr. Fait “Per migliaia di anni l’arte della vinificazione è stata sviluppata in Europa. Ma il clima sta cambiando, quindi i modi tradizionali presto non funzioneranno più. Ora Israele è in grado di mostrare come è possibile reinventare la viticoltura per ambienti aridi e condizioni estreme“. Vengono utilizzate moderne tecniche come: i teli di nylon per proteggere il suolo dall’evaporazione; reti colorate sui grappoli per far passare solo la quantità di luce necessaria perché il frutto maturi senza bruciare e un’irrigazione intelligente, goccia a goccia, basata sui bisogni della pianta rilevata da appositi sensori che controllano e minimizzano l’acqua. La sicurezza è al primo posto e i controlli sono frequenti ma discreti oltre che all’aeroporto di Ben Gurion a Tel Aviv, anche all’ingresso di centri commerciali e parchi pubblici.
Harry di Prisco