Iran, niente appoggio al mandato del premier Nouri al Maliki
Secondo quanto riporta oggi un articolo del noto quotidiano Wall Street Journal in riferimento ai numerosi recenti meeting a Baghdad e a Najaf, la città santa sciita, da parte delle delegazioni di alti funzionari militari e diplomatici iraniani, il governo di Teheran non appoggerà un terzo mandato del premier iracheno Nouri al Maliki. Secondo quanto riportato da fonti irachene, i rappresentanti iraniani avrebbero fatto sapere che Teheran “ha veramente cominciato a prendere le distanze da Maliki come candidato”, dopo che anche la massima autorità sciita irachena, il Grand ayatollah Ali al Sistani, ha espresso la propria contrarietà a un nuovo mandato del premier, ritenuto incapace di avviare un processo di riconciliazione con la minoranza sunnita e di stabilizzare il paese, oggi alle prese con l’offensiva dei jihadisti dell’auto-proclamato Califfato islamico. Stando a quanto hanno riferito diverse fonti irachene, Sistani avrebbe inviato la scorsa settimana una lettera direttamente all’ufficio di Maliki per esplicitare la propria posizione. L’Iran “sosterrà la linea di Sistani”, ha sottolineato l’ex ministro degli Esteri, il curdo Hoshyar Zebari rimosso la scorsa settimana da Maliki per le tensioni sorte tra il premier e la regione autonoma del Kurdistan. Zebari ha tenuto a precisare di non poter confermare che l’Iran abbia già informato Maliki della propria decisione, aggiungendo però che gli iraniani “non si opporranno al giudizio o alle preferenze di Sistani”. Secondo fonti arabe e occidentali la leadership iraniana sarebbe ancora divisa sulla linea da seguire con Maliki, sebbene diversi alti funzionari di Teheran sarebbero ormai pronti a sostenere un candidato diverso piuttosto che rischiare il dilagare nella regione di violenze di matrice confessionale. Di certo, hanno sottolineato fonti irachene e occidentali, Teheran cercherà un candidato con cui ha già o può coltivare stretti rapporti.