Io, noi e Gaber: il docufilm di Riccardo Milani sulla vita di Giorgio Gaber

  Io, noi e Gaber: il docufilm di Riccardo Milani sulla vita di Giorgio Gaber

Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, Io, noi e Gaber è il ritratto più che mai vivo e incisivo del Signor G., al centro di una delle pagine più preziose della storia culturale del nostro paese. Un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e surreale con l’amico Jannacci agli iconici duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l’invenzione, insieme a Sandro Luporini, del Teatro Canzone, piena espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo, come locus amoenus che tutto muove e in cui tutto converge, si staglia il Teatro Lirico di Milano, simbolo del vicendevole amore tra Gaber e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome Teatro Lirico Giorgio Gaber.

Attraverso la voce di familiari e amici, Riccardo Milani traccia un ritratto intimo e appassionato di Gaber, che include ad un tempo la sua storia personale -attraverso le parole della figlia Dalia e delle persone storicamente a lui più vicine- e una sinfonia di voci di colleghi e artisti che lo hanno vissuto e amato. Il docufilm vede la partecipazione speciale di Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Giulio Rapetti – Mogol, Michele Serra.

“Giorgio Gaber è stato una persona importante della mia vita. Da piccolo mi ha divertito con l’allegria di Goganga, Il Riccardo o La Torpedo blu, e dal liceo in poi mi ha fatto alzare la testa e avere uno sguardo sul mondo segnando il mio percorso di formazione. Raccontarlo per me è stato soprattutto un modo per ringraziarlo per tutto quello che nei decenni mi ha dato e, soprattutto, ha dato a tutti noi” – dichiara il regista Riccardo Milani – “è stata una voce importante per tutti noi anticipando tutto quello che in questi decenni si è avverato, prevedendo che l’ideologia del mercato avrebbe schiacciato oggi tutte le altre, segnando una disperata continuità tra lui e Pier Paolo Pasolini. Per questo, tra le rarissime certezze della vita, ce n’è sicuramente una: Gaber ci serve ancora e ci serve adesso”.

Io, noi e Gaber restituisce al pubblico la personalità ancora oggi viva e attuale del Signor G, tra aspetti inediti e racconti sorprendenti. Un “fatto cinematografico” che accende i riflettori sull’importanza della musica, del pensiero e delle indimenticabili parole di uno degli artisti e intellettuali più importanti del nostro secolo.

“È stato un lavoro lungo e intenso, al quale la Fondazione ha partecipato rimanendo sempre vicina al regista e alla troupe. Abbiamo avuto il privilegio di assistere ad un vero e proprio lavoro cinematografico, il vero cinema applicato al racconto della storia artistica e della vita di Giorgio Gaber, che ci auguriamo possa restare a disposizione di tutti per sempre, proprio come i film classici. Un’opera realizzata con grande passione, rispetto e ammirazione per la figura di Gaber, come se fosse in qualche modo sempre presente, come se aleggiasse sul lavoro di tutta l’equipe” le parole di Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Gaber.

La Fondazione, che il 1° gennaio ha dato il via a numerose attività per il ventennale della scomparsa di Gaber, aveva annunciato l’evento cinematografico proprio il 25 gennaio, in occasione del compleanno dell’artista, sottolineando l’importanza dell’iniziativa. La proiezione speciale del 22 ottobre alla Festa del Cinema di Roma è il grande preludio ad una serie di nuove iniziative realizzate e supportate dalla Fondazione Gaber a coronamento di un anno di straordinarie celebrazioni.

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