Il giorno 7 dicembre 2018 è un giorno speciale per l’Istituto Superiore G. Falcone di Pozzuoli. L’attenzione di ognuno è rivolta al tema attuale e scottante del femminicidio. Molte le presenze dalle istituzioni aidocenti, dai rappresentanti di associazioni no profit a medici e avvocati. Una vittima di femminicidio, ha poi elevato il grado di attenzione e commozione, segno che la sensibilità verso la sofferenza è presente nella società definita, e a giusta ragione, eccessivamente tecnologica.
La presenza maschile ha tenuto il passo con quella femminile e anche questo è un segno positivo. Sicuramente l’Istituto G. Falcone di Pozzuoli capitanata dal preside professor Antonio Curzio nonchè presidente della rete degli Istituti agrari della Campania e responsabile della scuola Polo nell’ambito 16 (che contempla i comuni di: Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto), e il corpo docente, hanno saputo creare le condizioni affinché il “terreno” mentale dei giovani fosse pronto ad accogliere il seme del senso della civiltà e della giustizia.
La visione aperta e la gestione lungimirante del dirigente dell’Istituto, professor Curzio, harimediato all’impoverimento numerico degli iscritti, partendo dalla fusione di istituti con anime diverse: l’agrario di Licola, il nascente liceo scientifico e l’istituto tecnico-turistico di Pozzuoli ma, tutto questo, non era ancora abbastanza, doveva motivare i ragazzi, creare senso di appartenenza, fare della scuola un punto di riferimento per il territorio, focus di cultura e di legalità. L’espressione di un progetto moderno che vedesse il recupero delle tradizioni e la valorizzazione delle peculiarità del territorio. La scuola si trasformata in laboratorio che usa, rispettosamente,quelle peculiaritàe trasforma il “dire” in “fare”.Così facendo la scuola,quale uditrice delle voci- aspettative del territorio, entra nel vortice del continuo divenire e si trasforma in entità propositiva.
La giornata dedicata al femminicidio, è stata, fortemente, voluta dall’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Pozzuoli, nonché docente di materie letterarie presso lo stesso I. S. ,Anna Maria Attore, di cui si è più volte evidenziata la presenza sul campo delle lotte sociali.
L’Istituto G. Falcone di Pozzuoli, ha accolto, con la delicatezza e l’attenzione che merita il tema, il rapportare dei vari relatori presenti,che hanno parlato secondo conoscenza e coscienza.
Ha aperto la serie d’incontri: il Preside dell’Istituto professor Antonio Curzio, stimato dagli allievi e dal corpo docente per la profusione del suo impegno per la crescita dei ragazzi e dei progetti sul territorio. E’ stata poi la volta dell’Assessore Anna Maria Attore che ha ringraziato tutti per la loro presenza e ha invitato ogni uomo e ogni donna a prendere coscienza “fattiva” del problema. La stessa docente, in doppia veste, ha introdotto e passato la parola ai relatori presenti: Maria Rosaria Selo sceneggiatrice e autrice di successo, ricordiamo il suo ultimo lavoro: “Non una di più” edito da Guida Editore;la dottoressa Marilina D’orsi specialista in Medicina Interna, che con il suo lucido excursus, zigzagando tra esperienze mediche e umane, relative ad un territorio che sconfinando, percorre e vive condizioni di vita diverse; il presidente dell’Associazione “Nuovi Orizzonti” dott.ssa Teresa Cannavacciuolo che ha esposto l’importanza dell’opera delle Associazioni che unitamente all’opera dei singoli volontari, suppliscono alle mancanze dello Stato; la dott.ssa Sunny De Vita, docente di sostegno e psicologa, che ha portato a conoscenza dei presenti, la sua importante esperienza; l’avvocato Nunzia Nigro, vice coordinatore della Commissione dei Diritti Umani del Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, nonché ex assessore con delega alle Pari Opportunità del Comune di Monte di Procida, che con il suo intervento accurato, relativo allo status della donna colpita dal raptus violento dell’uomo, ha evidenziato il percorso fatto dal legislatore, la strada su cui si agisce e quella che necessita ancora fare; l’avvocato e giornalista Brunella Postiglione che con il suo interventoinvita alla riflessione rispetto al segnale apparente,proveniente dalla società, che evidenzia una”leggerezza” nella decisione disepararsie per contro l’importanza della condizione “famiglia” quale punto di forzae stabilità per l’uomo, che quando la perde, non per sua scelta, ha reazioni incontrollate e disumane, cosa che raramente si rileva nella sfera femminile.
Si ha voglia di pensare che l’interesse destato dalle immagini, fornite verbalmente, dagli accorati interventi dei relatori, contribuisca a fertilizzare le coscienze dei giovani, nella misura in cui hanno segnato d’interesse i loro volti e quello di ogni astante.
Un particolare ringraziamento all’operatore Fabio Iacolare, per le riprese filmate, resosi disponibile nonostante i suoi impegni e il breve tempo intercorso tra la richiesta e l’evento.
a cura di Giorgia Cremona