I volontari del servizio civile nazionale a difesa della legalità
Progetti di servizio civile nazionale che prevedono, con il coinvolgimento delle strutture periferiche (le prefetture) del ministero dell’Interno, l’impiego di volontari in iniziative per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza, per arginare la corruzione.
Questo quanto prevede l’accordo stipulato oggi, alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro On.le Luigi Bobba, tra il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, il capo del Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale Calogero Mauceri, il capo di gabinetto del ministero dell’Interno Luciana Lamorgese e il direttore generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Salvatore Pirrone.
L’accordo di programma prevede l’impiego di 10 volontari, in alcune città individuate attraverso il coinvolgimento delle strutture periferiche del Ministero dell’Interno, in progetti di servizio civile nazionale.
Le parti hanno inoltre condiviso l’impegno a sostenere l’obiettivo di innalzare il livello di occupazione dei giovani attraverso la realizzazione di iniziative che consentano ai giovani di acquisire competenze trasversali utili per l’ingresso nel mercato del lavoro e conoscenze specifiche in un settore fondamentale per il futuro del Paese.
Il rispetto della legalità, come cultura, e la trasparenza delle azioni, come comportamento, sono la garanzia fondamentale perché si possa realmente parlare di “sviluppo“ del nostro Paese.
Il Sottosegretario Bobba ha espresso grande soddisfazione per questo accordo e per l’alta valenza etica dei progetti che saranno realizzati con la collaborazione di tutte le amministrazioni interessate. “La diffusione tra le giovani generazioni della cultura della legalità – ha dichiarato Bobba -è strumento imprescindibile per un sano sviluppo della società.”
“L’idea di utilizzare i ragazzi che svolgono servizio civile per diffondere la cultura della legalità e della trasparenza è di altissimo valore etico – ha sostenuto il Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone.” Questi ragazzi avranno il compito di veicolare un messaggio fondamentale – ha continuato Cantone – e cioè che la battaglia contro la corruzione è principalmente di tipo culturale e poi di tipo giudiziario.” “La corruzione è un cancro che attanaglia il paese – ha concluso Cantone – ma non è invincibile.”