Housing sociale convenzioni con Atripalda, Avellino, Casalnuovo e Castellammare

 Housing sociale convenzioni con Atripalda, Avellino, Casalnuovo e Castellammare

Sono state sottoscritte le prime quattro convenzioni relative ai programmi di housing sociale, interventi che consistono in un’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio-basso, che non riescono a pagare un affitto o un mutuo sul mercato privato e non possono accedere ad un alloggio popolare.

I primi quattro interventi selezionati da palazzo Santa Lucia nell’ambito del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, cofinanziato dal Ministero delle Infrastrutture, riguardano i Comuni di Atripalda, Avellino, Casalnuovo di Napoli e Castellammare di Stabia.

Alla presenza dell’assessore regionale all’Urbanistica Ermanno Russo, le strutture tecniche delle Amministrazioni comunali e la Direzione generale per il Governo del Territorio hanno firmato la convenzione che sancisce la definitiva ammissione a finanziamento.

Erano presenti anche il sindaco di Castellammare di Stabia Nicola Cuomo, il vicesindaco di Atripalda Luigi Tuccia, l’assessore all’Urbanistica di Avellino Marietta Giordano e Giuseppe Savoia in rappresentanza del sindaco di Casalnuovo Antonio Peluso.

“L’housing sociale – ha detto l’assessore Russo – garantisce integrazione sociale e benessere abitativo. Gli alloggi finalizzati alla locazione, per un periodo minimo di 10 anni fino ad oltre 25 anni, sono in totale 246, mentre quelli destinati alla vendita a prezzo convenzionato, non superiore cioè al costo di costruzione, saranno 133. La Regione investe in questo Piano 28,3 milioni di euro, dando una risposta concreta al disagio abitativo delle zone interne, dell’area costiera e di quella metropolitana di Napoli.

“Ora tocca ai Comuni espletare le gare per selezionare il soggetto attuatore che, nel realizzare e gestire l’intervento, garantisca anche il sostanzioso apporto di risorse private richieste. Insieme agli alloggi, i programmi realizzeranno le necessarie urbanizzazioni e una serie di attrezzature a servizio del quartiere, quali centri sociali, ludoteche, laboratori culturali, asili nido, ma anche esercizi di vicinato, piccole attività artigianali e commerciali.

“Tutti e quattro i programmi sono basati sul recupero e la valorizzazione di un ambito urbano di edilizia pubblica esistente, caratterizzato da elevati livelli di vetustà e degrado. I progetti sono improntati alla sostenibilità ambientale ed al risparmio energetico e sono stati resi, inoltre, funzionali, a speciali prestazioni di tipo eco-sistemico per la valorizzazione della naturalità urbana in ossequio alla L. 10/2013 “Norme per lo sviluppo del Verde Urbano”, ha concluso Russo.

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