Giro milionario di fatture false tra Marcianise e Bacoli, scoperta truffa da 15 mln di euro
La Guardia di Finanza di Marcianise ha scoperto l’esistenza di una vasta e complessa “frode carosello” per
un giro milionario di fatture false, che ha interessato diverse imprese operanti in numerose regioni italiane.
L’attività investigativa ha avuto inizio a seguito di un’accurata analisi di rischio effettuata nei confronti di una ditta di trasporti ubicata a Maddaloni (CE), che, omettendo di presentare la prevista dichiarazione dei redditi, risultava completamente sconosciuta al fisco.
Nel corso degli accertamenti è stato rilevato che, per tutte le annualità oggetto di verifica, sebbene priva di
personale e reale struttura organizzativa, la predetta società aveva acquistato ingenti quantitativi di bevande
e prodotti alcolici da oltre 20 fornitori dislocati su tutto il territorio nazionale, presentando loro “lettere
d’intento mendaci” (per oltre 3 milioni di euro) che ne attestavano falsamente lo status di “esportatore
abituale”.
E’ stato riscontrato che l’impresa in questione (c.d. missing trader) rivestiva il ruolo di mero “filtro” con altri
soggetti imprenditoriali. Infatti, una volta ricevute le fatture dai propri fornitori, essa rivendeva la merce solo
cartolarmente, attraverso falsi documenti fiscali emessi nei confronti di soggetti diversi da quelli reali, non
provvedendo mai a versare le imposte dovute all’erario. Le indagini hanno coinvolto anche una società di
Bacoli (NA), che aveva il “compito” di immagazzinare i prodotti acquistati ed utilizzare le false fatture per
incrementare artificiosamente i propri costi.
Tale stratagemma fraudolento permetteva agli amministratori delle due imprese di sfruttare a proprio
vantaggio le previsioni normative in materia di IVA. Infatti, la merce veniva acquistata in esenzione d’imposta
perché dichiaratamente destinata all’esportazione, ma di fatto veniva rivenduta sul territorio nazionale a
prezzi di mercato notevolmente inferiori rispetto a quelli applicati da analoghi operatori del settore, con
evidenti effetti distorsivi sulla libera concorrenza.
Gli accertamenti eseguiti dai finanzieri hanno consentito di sottoporre a tassazione i profitti illecitamente
nascosti al Fisco. In particolare, a seguito di una minuziosa analisi dei flussi finanziari registrati sui conti
correnti bancari intestati alla compagine societaria, le Fiamme Gialle hanno ricostruito il reale giro d’affari,
che ammontava ad oltre 15 milioni di euro di profitti sottratti a tassazione, per complessivi 7,3 milioni di euro
di imposte evase.
Gli amministratori delle società coinvolte sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria
Capua Vetere e dovranno rispondere dei reati di “Omessa presentazione della dichiarazione dei redditi”,
“Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” ed
“Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.
L’attività investigativa testimonia ancora una volta il costante presidio economico-finanziario esercitato dalla
Guardia di Finanza sul territorio della Provincia di Caserta, con il primario obiettivo di arginare il dilagante
fenomeno dell’evasione fiscale e tutelare gli imprenditori onesti che operano nel rispetto della legalità.