Essere o Apparire?

 Essere o Apparire?

Ancora una volta il grande regista Pasquale Squitieri, fa breccia nel cuore della Napoli culturale. Uomo di grande sapere ed esperienza, che ha conquistato il mondo del cinema, napoletano verace del quartiere “ sanità ”, ancora una volta stupisce e suscita CINEMA 3curiosità ed interesse per il suo nuovo capolavoro : “ L’altro Adamo “ . Il Film, prodotto dalla COSMO PRODUCTION EU e in collaborazione con RAICINEMA , parteciperà alla Mostra del Cinema di Berlino il prossimo febbraio 2015. Pasquale Squitieri, insieme ad Elide Melli, hanno invitato strettissimi conoscenti, amici, e giornalisti, all’anteprima Nazionale del film, proiettato esclusivamente al cinema Filangieri di Napoli, unica data in Italia, dove il meridione è diventato protagonista dell’evento. Incontrare il regista è stata un’esperienza senza eguali, stringergli la mano e scambiare due chiacchiere con lui, hanno fatto della sua intervista, una piacevole conversazione, fatta di pillole di saggezza, con il desiderio di poterlo ascoltare ancora per tante ore. Il film intitolato “ L’altro Adamo “ ha lasciato il filone della linea dei precedenti, seguendone invece uno tutto innovativo, quello futuristico ed anche un po’ angoscioso, ma che non vuole essere pessimistico. Vuole invece invitare il pubblico a riflettere sullo sviluppo del progresso tecnologico che ci circonda, che poco per volta sta modificando il nostro stile di vita, fatto di valori ed emozioni conducendoci verso un mondo privo di anima. Un’esistenza di massa, che annulla la comunicazione umana. Alla domanda : “ Lei che è un uomo del sud, pieno di sentimenti e attaccato ai valori della vita, cosa vuole raccontarci con L’altro Adamo, dove il genere umano è ingoiato dall’evoluzione della meccanica, senza avere la speranza di una vita felice fatta di grandi aspettative? “ La risposta è stata come un fiume in piena che deve straripare : “ Nella mia vita ho tanto vissuto, sbagliato ed imparato, ho visto cose e fatti ingiusti ed impuniti, una politica con falsi valori, ed ho preso coscienza che non abbiamo via di scampo; l’essere umano, travolto dal vortice della vita frenetica vive il presente, con gli occhi rivolti verso il basso, senza guardare al domani; un presente sgradevole fatto di menzogne e ruberie, dove la robotica aumenterà la disoccupazione perché si sostituirà all’uomo. Un domani che non è certo migliore, anzi, dove in un momento in cui celebriamo la prima donna Italiana, Samantha Cristoforetti, che sbarca nello Spazio, le uniche prospettive che ci offrono, sono i viaggi turistici tra le stelle dell’universo, dove si progettano villaggi su Marte. Cosa sarà quindi dei nostri nipoti? Cosa abbiamo costruito e poi distrutto per loro? Ed allora mi son chiesto : perché non raccontare attraverso un mio film la prospettiva, della vita che ci stiamo costruendo? Ho una morale che mi spinge ad allertare le nuove generazioni, ora c’è bisogno di un film forte, che spaventa l’essere umano, affinché si accorga che non possiamo spingerci oltre, perché alla fine non c’è via di ritorno! “ Dobbiamo renderci conto che l’indice di disoccupazione sta aumentando vertiginosamente, in quanto la forza del lavoro umano, sarà sostituito dalle macchine, che ci tolgono la dignità di vivere, privandoci della nostra anima! L’anima appartiene alla realtà, o al suo doppio? ( Platone ). Nasce così Adamo, protagonista del film, grafico pubblicitario, il quale preso dalla solitudine di un mondo afflitto dall’indifferenza, si rifugia, dopo una giornata di lavoro estenuante, fatta di falsità e sottomissione lavorativa, nella sua dimora, dove instaura un rapporto di confidenza con il suo computer intelligente. Una macchina alla quale confida sensazioni e desideri. E’ tanta la voglia di emozionarsi, che chiede al computer “Ulisse“ di fargli vivere una storia d’amore, fatta di passioni vere. Ecco che Adamo rivive attraverso uno schermo, la storia di un suo doppione, una di quelle surreali, l’incontro con una donna che gli ruba “ l’ anima “, provando così, un sentimento puro, che lo difende a tutti i costi raggiungendo i limiti dell’impossibile. Inizia a rubare, giocare d’azzardo, per finire all’asportazione, degli organi vitali destinati al mercato clandestino. Un dramma che, per inseguire un sogno, porta ad una fine drammatica “calcolata “ dallo stesso “ Ulisse”. Alla fine della proiezione, dopo un lungo applauso, che ha scaricato l’ansia e l’angoscia di una vita riflessa in una pellicola, che in un futuro non troppo lontano rischieremo di vivere, Pasquale Squitieri ha commentato il sul suo film che farà tanto discutere. Scritto già nel 1972, è stato accantonato per un lungo periodo, ma ora è arrivato il momento di portarlo nelle sale cinematografiche, – dice Squitieri – invitando a reagire alla modernizzazione, che non lascia spazio a nessuna decisione umana. Salviamo l’umanità, non dimentichiamo la storia, riprendiamo a studiare la storia greca, che con i suoi filosofi, impariamo a vivere il nostro IO, senza apparenze e narcisismo; non uccidiamo la cultura e la voglia di comunicare e confrontarci con gli altri. Non lasciamo che i nostri figli indossino la tuta Soyuz (tute speciali per gli astronauti) per andare in vacanza, anziché un semplice, ma pur sempre uno spettacolare costume da bagno, per andare al mare, e godersi, il sole la luce ed i profumi delle meraviglie che abbiamo, e che non difendiamo con civiltà! IL grande regista conclude dicendo : “vi invito a riflettere …. la vita è essere o apparire? “ …. se non appare, l’uomo di massa non esiste …( Durenmatt ). Prezioso anche l’intervento di uno dei più grandi critici cinematografici Valerio Caprara, che prima di Squitieri ha espresso le sue lodevoli considerazioni sul lavoro cinematografico e sui valori che questo film intende rappresentare.

Sabrina Abbrunzo

Mario Orlando

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