Errori guidiziari: ucciso per un semplice sospetto, “innocenti invisibili”

 Errori guidiziari: ucciso per un semplice sospetto, “innocenti invisibili”

Intervista alla mamma di Raffaele Pisa 

Dopo oltre sei anni di sospetti, calunnie e silenzi omertosi, Raffaele Pisa, vittima innocente della camorra, è finalmente riuscito ad avere giustizia.

D: Cosa ha da dichiarare dopo questa sentenza di ergastolo? Quali sono le sue emozioni e sensazioni attuali?
R: Io l’ergastolo l’ho preso come loro… Mi è stato strappato il cuore ingiustificatamente. Lello aveva solo 32 anni ed era un bravo ragazzo. Non sono ancora appagata perché voglio conoscere la verità fino in fondo, sapere chi ha organizzato l’omicidio di mio figlio.

D: Cosa le manca di Lello?
R: Tutto. I suoi sorrisi, le sue premure, la sua semplicità. Mi ringraziava anche se gli compravo un pacchetto di sigarette. Apprezzava le piccole cose. Amava quando cucinavo, ora non ci riesco più. A casa nostra non esiste più il Natale, la Pasqua, niente. A San Valentino mi portava sempre una rosa. Ormai non vivo più. Sopravvivo…

D: Vuole ringraziare qualcuno?
R: Il mio avvocato Concetta Vernazzaro che da 7 anni mi tiene la mano con cuore e professionalità, accompagnandomi passo dopo passo. È davvero una persona speciale, oltre ad essere un’ottima professionista. Grazie anche alla Magistratura che ha inflitto una pena esemplare e spero che possa continuare il suo lavoro di ricerca.

D: È vero che vuole riprendere l’idea di un’associazione dedicata a Lello?
R: Sì. Voglio che mio figlio sia ricordato e che questa storia possa fungere da esempio e aiuto per altre madri in situazioni simili. Non possono morire persone innocenti, basta!

Riceviamo e pubblichiamo 

Mario Orlando

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