Emergenza educativa: SIC e CONFAPI chiedono Sostegno Economico per lo 0/6“
Credo che alcune regole vadano riviste. Mi riferisco in particolare alle chiusure degli asili nido, delle scuoledell’infanzia e di quelle elementari. Almeno queste dovrebbero restare aperte anche nelle zonerosse per non far gravare l’emergenza sui nostri bambini e non mettere in seria difficoltà le famiglie italiane”.Sottosegretario all’Istruzione – Barbara FloridiaQuesta dichiarazione del neo Sottosegretario all’Istruzione spiega l’obiettivo primario del seguente comunicato:chiediamo al governo da poco insediatosi, in una situazione del Paese non certo semplice, di rivedere le regolestabilite per le diverse zone, in particolare quelle per la zona rossa dove è stato disposto che nelle scuole di ogniordine e grado, comprese nidi e infanzia, siano sospese le attività didattiche in presenza proseguendole in dad. Le note associazioni di categoria SIC (Servizi Infanzia Campania) e CONFAPI (Scuole Paritarie), presieduterispettivamente da Katia Mascolo e Valentina Ercolino scrivono al Governo e alla Regione Campania perrappresentare ciò che si cerca da un anno a questa parte di trasmettere alle istituzioni locali e nazionali. Localiperchè la Campania rappresenta a tutti gli effetti una delle regioni dove si è tenuta per più tempo la scuola in dad,modalità che non è pensabile né attuabile per i bambini da 0 a 6 anni. Nazionali perchè riteniamo non sia statadata la giusta priorità ai bambini e ai ragazzi, che sono i primi ad aver pagato il caro prezzo di questa pandemia. E’ evidente che la situazione epidemiologica di questo momento è di nuovo catastrofica, ma ci si chiede sedavvero è stato fatto tutto il possibile per non ritornare al punto di partenza. Ci si chiede se davvero la scuola siasempre l’unica realtà sacrificabile. Ci si chiede se per questo Paese la scuola sia davvero la priorità. Ma è altrettanto chiaro che, se si ritiene questa l’unica soluzione, non possiamo fare altro che accettare e fare delnostro meglio per offrire ancora continuità ai nostri piccoli utenti con una didattica della vicinanza, per quantosia possibile, vista la tenera età, ricordando, altresì, che le strutture private e paritarie hanno investito proprierisorse per garantire dpi, procedure di sanificazione quotidiane, adeguamenti strutturali anti contagio, aumentodel personale e sistemi di screening interni e continuativi, oltre che la quasi totalità del personale vaccinato,quindi standard di sicurezza elevati.Una delle conseguenze nette, però, di questa chiusura – per la Campania l’ennesima – è che molte serrande deiservizi educativi privati e paritari che hanno resistito fino ad ora, si troveranno a dover chiudere per sempre. Ciò che è stato messo a disposizione nel primo lockdown non ha coperto neanche il 50 % dei costi di gestionefissi, per chi ha avuto la fortuna di riceverli. Alcuni asili nido ancora attendono il fondo del decreto rilancio, perun ritardo dell’Inps nel comunicare la regolarità dei Durc. I fondi SIEI, solo per le paritarie, sono ancora nellecasse degli ambiti territoriali.Le scuole dell’infanzia private, seppur presenti negli elenchi scolastici regionali ed autorizzate al funzionamentodal Miur, sono state escluse da qualsiasi aiuto.Da settembre 2020 a gennaio 2021 in Italia le scuole hanno regolarmente funzionato e quindi non sono stateincluse in nessun piano di sostegno economico. In Italia, ma non in CAMPANIA dove prima per disposizioneregionale e poi a macchia di leopardo, per disposizioni comunali, la chiusura delle scuole si è prolungata nei mesiper arrivare al marzo 2021, quando, con l’ingresso in zona rossa, il Governo ha nuovamente chiuso tutti gli ordinie gradi. La rinnovata chiusura di tutte le scuole, a distanza di un anno dall’inizio della pandemia, è una SCONFITTA,soprattutto per il comparto 0/6, per il quale non è stata prevista una giusta progettualità e un’adeguataattenzione. Ci duole ricordare che i bambini da 0 a 6 anni non possono seguire un percorso di didattica adistanza, che i servizi educativi offrono un importante sostegno alle famiglie di lavoratori, che i danni chel’altalena delle chiusure sta causando in questi bambini sono incommensurabili e che i gestori di tali servizihanno accumulato molti debiti e senza aiuti concreti contribuirebbero a ridurre ancora di più la percentuale dicopertura del fabbisogno, che in Campania è già al solo 10 %, mentre dovrebbe essere al 33 %, come dadisposizioni europee.Laddove l’unica soluzione sia ancora una volta tenere chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado,chiediamo che il DL sostegno possa considerare nel calcolo dei ristori le perdite di tutto il 2020, come daultime bozze, oltre ad un intervento economico specifico per tutto il settore paritario e privato 0/6 dlgs65/2017, senza dimenticare le scuole dell’infanzia private, regolarmente presenti sugli elenchi scolasticidel Miur, dunque, autorizzate. Presidente SIC Presidente CONFAPI(Servizi Infanzia Campania 0/6) (Scuole Paritarie Campania)Dott.ssa Katia Mascolo Dott.ssa Valentina Ercolino