EAV, la guardia di finanza stima un danno erariale per quasi 8 mln di euro
Il Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, nell’ambito di un’attività d’indagine delegata dalla Procura Generale della Corte dei Conti per la Campania, ha accertato un danno erariale di 7.600.000 Euro nella gestione dell’EAV.
In particolare, la Guardia di Finanza, sotto il coordinamento del Pubblico Ministero contabile, dott. Marco Catalano, ha appurato che i vertici della citata holding dei trasporti hanno depauperato le casse della Regione Campania affidando numerosi incarichi pluriennali di consulenza professionale rivelatisi inutili, oltre che conferiti in spregio dei più elementari principi di efficacia, trasparenza, economicità e correttezza che sempre dovrebbero guidare coloro che sono chiamati a gestire le risorse pubbliche.
A titolo esemplificativo, basti pensare al caso di un amministratore unico dell’EAV, già dipendente della medesima società, da cui percepiva una lauta pensione, il quale, una volta diventato il massimo dirigente dell’Ente, si autoconferiva, per un periodo di ben 8 anni, un incarico di consulenza avente per oggetto, sostanzialmente, gli stessi compiti e mansioni che doveva svolgere nella sua qualità di vertice amministrativo dell’EAV. E ciò, con l’inescusabile avallo dell’Assessore ai Trasporti dell’epoca (delegato dal Presidente della Giunta Regionale a rappresentare il socio unico Regione Campania) nonché con il colpevole beneplacito del collegio sindacale allora in carica.
In un altro caso, si è giunti finanche a reclutare un nuovo direttore generale, giustificando tale assunzione mediante la creazione “ad arte” della vacanza organica nel ruolo, attraverso l’istituzione di una nuova direzione per la pianificazione affidata al direttore generale uscente. In proposito, è stato contestato un danno erariale per circa 350mila euro nei confronti del pro tempore amministratore unico e del collegio sindacale in carica, in conseguenza dell’accertata inutilità della neoistituita alta direzione, in quanto alla stessa venivano affidati compiti che, ai sensi delle vigenti norme statutarie della società, spettavano già all’organo di vertice e al direttore generale.
Inoltre, le procedure adottate per “l’assunzione diretta” ed a tempo indeterminato delle citate figure dirigenziali sono risultate in evidente contrasto con le disposizioni in materia di assunzioni di personale previste dalle norme regionali e nazionali vigenti, le quali prevedevano una selezione pubblica anche per il reclutamento di personale da parte di società partecipate direttamente ed indirettamente dalla Regione Campania.
Al termine dell’attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, per il danno milionario arrecato alle casse della Regione Campania, sono stati citati in giudizio complessivamente 8 responsabili.