Droni, sensori ottici e gps: dalla difesa all’agricoltura
Droni, sensori ottici e gps sono il set tecnologico mutuato dal mondo militare a vantaggio dell’agricoltura di ‘precisione’, capace di ottimizzare gli interventi agronomici e soddisfare il fabbisogno idrico e nutrizionale delle colture, evitando sprechi per un uso sostenibile di risorse. Se ne parla in un evento organizzato domani 22 luglio dal Consiglio nazionale delle ricerche all’Expo di Milano
Ottimizzazione della resa agricola e della gestione delle risorse, sostenibilità delle coltivazioni: è l’obiettivo dell’agricoltura di precisione, che mutua tecnologie dal campo militare per rispondere al fabbisogno di acqua, concimi e fertilizzanti evitando sprechi, nel rispetto dell’impatto ambientale. Droni, sensori ottici e gps sono gli strumenti di lavoro del contadino del futuro per rilevare il grado di umidità del terreno, per controllare la crescita e la salute delle piante.
“Un vigneto o un campo di mais, soprattutto se molto estesi, sono la somma di tanti piccoli appezzamenti coltivati con la stessa coltura. In uno stesso campo possiamo trovare infatti condizioni di suolo, meteorologiche, di esposizione solare, di topografia anche molto differenti tra loro”, spiega Alessandro Matese ricercatore dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr) e coordinatore dell’evento: ‘Agricoltura di precisione e uso sostenibile delle risorse’ che si tiene domani mercoledì 22 luglio, alle ore 10.00, al Teatro della Terra – Biodiversity Park, Expo di Milano. L’evento è stato concepito come un ‘laboratorio’ nel quale fare il punto della situazione sull’utilizzo e la diffusione di tali strumentazioni hi-tech in Italia, chiamando a confronto il mondo della ricerca e quello dell’impresa. Durante la giornata verranno presi in considerazione diversi settori di applicazione dell’agricoltura di precisione: dalla filiera vitivinicola a quelle orticola e cerealicola.
“L’agricoltura di precisione è un sistema integrato di informazioni e metodologie progettato per aumentare l’efficienza e la produttività, basato su strumenti di monitoraggio e su una gestione specifica delle reali necessità delle colture”, continua Matese. Per l’agricoltore scendono in campo stazioni meteo, sensori wireless per la caratterizzazione del suolo, pistole che monitorano la temperatura, strumenti di telerilevamento come immagini satellitari o scattate in volo da droni, che restituiscono al computer o sullo smartphone una serie di informazioni mirate. Elaborati i dati con tecniche geostatistiche, si arriva a definire le esigenze per una determinata pianta o microarea, trattandole in modo selettivo.
I trattori, ad esempio, servendosi del gps possono distribuire più o meno concime o pesticidi in ciascuna zona. “Sono ormai disponibili vendemmiatrici a rateo variabile, in grado di selezionare l’uva migliore in un cassone separato. In Francia hanno sviluppato un trattore capace di operare potature differenziate in base ai dati raccolti”. Nonostante i notevoli vantaggi dell’agricoltura di precisione, in Italia manca però un’informazione approfondita. “L’idea di organizzare questo evento è venuta due anni fa, dalla European Conference on Precision Agriculture dove c’erano ricercatori da tutto il mondo, ma pochi italiani. L’evento sarà un’occasione di confronto sulle esperienze pilota e le buone pratiche nel settore e per rispondere meglio alla domanda che viene dal mondo dell’impresa in termini di innovazione e sostenibilità” conclude Matese.