Al Modernissimo l’anteprima nazionale di ‘Lei’, il nuovo corto di Roberto Bontà Polito

 Al Modernissimo l’anteprima nazionale di ‘Lei’, il nuovo corto di Roberto Bontà Polito

Horror nel corpo di Napoli. È ‘Lei’, il nuovo cortometraggio del giovane regista Roberto Bontà Polito, a raccontare la storia del fantasma del palazzo di via dei Tribunali, una delle strade oggi più battute dai turisti ma che racchiude in sé un segreto: Bianca, giovane damigella alla corte della famiglia Spinelli fatta murare viva dalla moglie del marchese per il sospetto che il figlio che portava in grembo fosse del Nobile marito, sarebbe ancora lì. Alla ricerca di quel bambino, del suo bambino.
Domani alle 12 appuntamento col brivido al Modernissimo, quindi. Ingresso gratuito. In sala ci saranno il regista ed alcuni degli attori. In attesa del film alla cui stesura il regista sta già lavorando.

In una vecchia e sinistra casa napoletana, in un palazzo storico del centro, Yuljia, una giovane donna straniera, viene accolta come badante; la donna porta con sé il figlio neonato e una sola valigia. Ad aprirle la porta un’anziana signora dall’aspetto fiero e misterioso: sua sorella, gravemente malata, ormai quasi dissociata dalla realtà, ha bisogno di essere accudita.
La stanza di Yuljia sembra essere bloccata nel tempo, piena di vecchi quadri appesi alle pareti, uno specchio coperto, una culla in legno ed un vecchio carillon, polvere accumulata, ma soprattutto sembra custodire un segreto mai svelato: una giovane servetta, secoli prima, vi fu murata viva dalla moglie del marchese, padrone del palazzo, stringendo il proprio bambino in grembo. La marchesa pensava, infatti, che quella creatura fosse il frutto del suo amore con il Nobile marito. Da allora quella Presenza non ha mai lasciato quelle mura alla ricerca di un bambino, del suo bambino.
Si ispira al fantasma di Bianca di Palazzo Spinelli Laurino, al civico 362 di via dei Tribunali a Napoli, il nuovo corto realizzato dal giovane regista Roberto Bontà Polito che sarà trasmesso in anteprima nazionale domani, giovedì 30 novembre, alle ore 12, al Cinema Modernissimo di via Cisterna dell’Olio.
Il lavoro, che vede l’attrice Yuljia Mayarchuk (Tra(sgre)dire di Tinto Brass, poi La squadra, Distretto di Polizia, Carabinieri, Don Matteo, Il maresciallo Rocca tra le principali partecipazioni) nei panni della protagonista, affiancata da Rosaria D’Urso e Anna De Nitto, prende le mosse dalla leggenda per svilupparsi in un horror che rapisce lo sguardo dello spettatore alternando momenti di tensione ad affreschi sulla vita nel corpo di Napoli, in cui è interamente girato.
La storia narra che anche l’anziana donna malata ha vissuto la tragedia della perdita del figlio, sempre nella stessa stanza, nella quale rifiuta ormai da decenni di entrare, e per questo cerca di avvertire Yuljia, malgrado la sorella cerchi di infonderle fiducia: suo figlio non è al sicuro, Lei è sempre stata là. E c’è anche ora. È vicino a lei, alla culla, vicina a suo figlio.
Roberto Bontà Polito è un regista giovane ma ha già tanto lavoro alle spalle: al suo attivo, in particolare, “Janara”, film del 2015 che ha fatto segnare un ottimo successo di vendite tanto da restare nelle sale per un periodo ben più lungo di quello programmato, anche negli UCI Cinemas di Roma e del Lazio.
“Vogliamo presentare ‘Lei’ – ha affermato Bontà Polito – come cortometraggio ai principali festival internazionali, ma stiamo già lavorando alla sceneggiatura del film. La storia del fantasma di Bianca si presta, infatti, ad un’efficacissima trasposizione cinematografica. Unire poi in chiave horror temi quali l’amore materno, la gelosia, il tradimento, la tragedia della morte e la narrazione del cuore di Napoli siamo certi che genererà una miscela potente in grado di proiettare gli spettatori in un turbinio di sensazioni ed emozioni che rimarranno impresse nella mente. Ci sono diverse major interessate alla produzione, una anche statunitense, ma valuteremo anche proposte che verranno da gruppi italiani laddove ci consentissero di mantenere intatta l’autenticità che vogliamo dare al film”.
Domani, quindi, al Modernissimo appuntamento col brivido. Ingresso gratuito. In sala ci saranno il regista ed alcuni degli attori protagonisti.

Biografia – Roberto Bontà Polito

Napoletano, 35 anni, è laureato in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Lavora come libero professionista per diverse emittenti televisive e produce autonomamente documentari, videoclip e cortometraggi. Tra i suoi lavori più recenti si segnala “Crimini Bianchi”. “Janara” è la sua opera prima. L’idea del film nasce durante un viaggio in camper con gli amici tra i comuni di Guardia Sanframondi e San Lupo, dove ha raccolto molte testimonianze di persone del posto sulle ‘Janare’. Da queste storie legate alla tradizione popolare è nato il soggetto, permeato di suggestioni e leggende tipiche del Sannio.

Sinossi – LEI – Regia Roberto Bontà Polito

In una vecchia e sinistra casa napoletana, sita in un palazzo storico del centro, Yuljia, una giovane donna straniera, viene accolta come badante; la donna porta con sé il figlio neonato e una sola valigia. Ad aprirle la porta un’anziana signora dall’aspetto fiero e misterioso: sua sorella, gravemente malata, ormai quasi dissociata dalla realtà, ha bisogno di essere accudita.
La stanza di Yuljia sembra essere bloccata nel tempo, piena di vecchi quadri appesi alle pareti, uno specchio coperto, una culla in legno ed un vecchio carillon, polvere accumulata ma soprattutto teatro di un segreto mai svelato: una giovane servetta, secoli prima, fu murata viva dalla stringendo il proprio bambino in grembo, frutto del suo amore con il Nobile padrone del palazzo, loro avo. Da allora quella Presenza non ha mai lasciato quelle mura alla ricerca di un bambino, del suo bambino.
La donna malata rifiuta di entrare nella sua vecchia stanza, dove il suo piccolo era ormai deceduto da decenni, e cerca di avvertire Yuljia: suo figlio non è al sicuro, Lei è sempre stata là. Eppure la sorella rassicura la badante: è bene non dare peso a certe leggende, a quelle storie così distanti.
Non bastano cigolii, sedie in movimento, ombre a mettere Yuljia in allarme, finché una notte, particolarmente buia, il vecchio carillon comincia a suonare improvvisamente: Lei è alle sue spalle, vicina alla culla, a suo figlio.

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