Convegno: “Dietro un grande uomo, una grande donna. Eduardo ed Isabella”
Lunedi 1 Dicembre alla Fondazione Valenzi la giornata di studi “Dietro un grande uomo, una grande donna. Eduardo ed Isabella”. Dalle 10 e 30 al Maschio Angioino un incontro pubblico ricorda il profilo umano e l’attività culturale della scrittrice e intellettuale Isabella Quarantotti. L’Ente celebra il trentennale della morte di Eduardo De Filippo sottolineando il proficuo contributo personale e artistico dell’ultima moglie alla produzione drammaturgica. Ricordare una figura centrale per la scena artistica e culturale di Napoli e dell’Italia riportando alla giusta attenzione il contributo e l’eredità della persona che gli è stata più vicino in termini affettivi e di lavoro. È questo lo spirito della giornata di studi “Dietro un grande uomo, una grande donna. Eduardo ed Isabella” promossa dalla Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale dedicata a Maurizio Valenzi, l’ex parlamentare italiano ed europeo, sindaco a Napoli dal 1975 al 1983 e in programma lunedi 1 Dicembre dalle 10 e 30 al Maschio Angioino. L’incontro, all’interno delle celebrazioni per il trentennale dalla morte di Eduardo De Filippo, vuole ricordare la figura di Isabella Quarantotti, scrittrice, attivista culturale, ultima moglie del drammaturgo napoletano. Nel corso della giornata interverranno la Presidente della Fondazione Lucia Valenzi, il critico teatrale Giulio Baffi, la scrittrice Giuliana Gargiulo, la storica degli archivi Maria Procino. L’intenso percorso di collaborazione che Isabella Quarantotti svolse con i detenuti del carcere di Rebibbia sarà ripercorso dall’amica Paola Ermenegildo. All’incontro è prevista la partecipazione della figlia di Isabella Quarantotti, Angelica Ippolito. “Sono felice – dichiara Lucia Valenzi – di partecipare ‘al femminile’ al Trentennale della morte di Eduardo De Filippo, dando con la Fondazione un piccolo contributo alla memoria di una grande donna come Isabella Quarantotti. Nei discorsi dei miei genitori ho sempre sentito una grande stima nei suoi confronti e la consapevolezza di quanto fosse decisiva la sua presenza accanto a Eduardo e per il rapporto di Eduardo con gli intellettuali napoletani. Purtroppo però le sue scelte di avere un profilo defilato e l’immagine preponderante di Eduardo mi sembra che ne abbiano ingiustamente oscurato il ricordo”.