Con l’apertura dell’Expo il primo Maggio si ricorda il lavoro di 2,5 miliardi di agricoltori e pescatori
Con l’apertura dell’Expo il primo Maggio si ricorda il lavoro di 2,5 miliardi di agricoltori e pescatori che nel mondo si impegnano quotidianamente per cercare di garantire cibo per tutti e tutelare la qualità e la sicurezza ambientale. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo all’apertura dell’Esposizione Universale di Milano nel sottolineare che “gli agricoltori sono il vero motore dell’Expo che “deve essere l’occasione per arrivare ad un adeguato riconoscimento economico e sociale al lavoro nei campi che manca purtroppo ancora”. Tra i paradossi che dovrà affrontare l’Expo c’è il fatto che – ha sottolineato Moncalvo – tra le oltre 800 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame molti sono agricoltori a causa degli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento e la speculazione sul cibo. La globalizzazione dei mercati a cui non ha fatto seguito quella delle regole – ha precisato Moncalvo – ha drammaticamente delegittimato il cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi con gli effetti che vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi piu’ poveri, il cosiddetto land grabbing, fino alle grandi bugie sul potere salvifico degli organismi geneticamente modificati (Ogm). L’Expo – ha concluso Moncalvo – è una enorme occasione per ripensare a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo per perseguire un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente che garantisca un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi piu’ poveri. Un richiamo alla realtà quotidiana delle campagne è venuto dagli agricoltori che dall’inaugurazione del padiglione Coldiretti all’inizio del cardo entrata sud dell’Expo hanno offerto, a Capi di Stato, rappresentanti istituzionali e a tutti i visitatori italiani e stranieri, fave e pecorino come da antica usanza contadina della festa del lavoro. Una iniziativa per sottolineare l’importanza che l’appuntamento internazionale sia promotore di uno sviluppo sostenibile rispettoso delle tradizioni e consapevole del lavoro degli agricoltori, per garantire la sicurezza alimentare, ambientale e la qualità della vita.