In un’atmosfera di profonda emozione e condivisione, si è svolta la benedizione e l’inaugurazione ufficiale della nuova rampa di accesso alla Chiesa di San Giorgio Martire, simbolo storico e spirituale della comunità di Pianura.
L’evento ha segnato una tappa importante per la parrocchia e per tutti i fedeli, rendendo la chiesa finalmente accessibile a chiunque, superando barriere architettoniche che per anni avevano limitato l’ingresso a persone con difficoltà motorie.
Dietro questo progetto c’è un impegno collettivo che merita di essere raccontato. Con orgoglio, posso dire di aver dato il mio contributo afferma don Giuseppe M. Pugliese parroco della Chiesa di San Giorgio Martire, insieme ad un team straordinario di persone unite da un obiettivo comune: garantire a tutti l’accesso alla casa del Signore.
Tra i protagonisti di questa realizzazione, un ringraziamento speciale va al presidente della IX municipalità Andrea Saggiomo, Enza Varchetta assessore della IX municipalità, Annamaria Esposito, Vanda Merolla, Francesco Romano, e a Salvatore Luongo con i suoi operai, che con dedizione e professionalità hanno trasformato un’idea in una realtà concreta.
Un pensiero riconoscente va anche a don Claudio De Caro, che per primo ha fortemente voluto questa rampa. Il suo desiderio di una chiesa accogliente e inclusiva è stato portato avanti con altrettanta determinazione da don Giuseppe M. Pugliese, il quale ha saputo guidare la comunità verso la realizzazione di questo sogno.
L’inaugurazione di oggi è stata non solo un momento di festa, ma anche un’occasione per riflettere sul valore dell’inclusione e sull’importanza di abbattere ogni tipo di barriera, fisica o sociale, che ostacola la partecipazione di tutti alla vita comunitaria.
La Chiesa di San Giorgio Martire, già custode di secoli di storia e di fede, si arricchisce ora di un messaggio ancora più forte: quello di essere una casa aperta a tutti, dove ognuno può sentirsi accolto, senza distinzione.
Questo progetto rappresenta molto più di un intervento architettonico; è il simbolo di una comunità che crede nella solidarietà e che sa unirsi per raggiungere un bene comune. È un esempio di come, con il lavoro condiviso e la volontà di fare la differenza, si possano superare ostacoli che sembrano insormontabili.
La cerimonia di benedizione, guidata da don Giuseppe, ha aggiunto un tocco di sacralità al momento. Le sue parole, cariche di gratitudine e speranza, hanno ricordato a tutti noi l’importanza di mettere al centro della nostra vita il valore dell’aiuto reciproco e dell’amore verso il prossimo.
Guardando la rampa oggi, perfettamente integrata con la struttura storica della chiesa, non posso che sentirmi profondamente grata per aver avuto l’opportunità di partecipare a questo progetto. È un piccolo, ma significativo passo verso una società più giusta e accessibile, dove nessuno si senta escluso.
Conclude don Giuseppe M. Pugliese, con l’augurio che la rampa di accesso possa essere per tutti un simbolo di accoglienza, un invito a entrare non solo nella chiesa, ma anche nel cuore di una comunità unita e solidale. Perché, in fondo, è proprio questo il senso più profondo della fede: aprire le porte, costruire ponti, accogliere chiunque con amore e rispetto.
M.O